Sostegno a Distanza: un metodo di cooperazione e non un mero strumento di raccolta fondi

“Coinvolgere  i ragazzi in Italia sui temi della pace e della guerra di Idlib, come sul sostegno a distanza, vuol dire renderli consapevoli che il mondo è dentro la propria casa”.

Si è tenuto  il 10 dicembre  il webinar “Diritto all’educazione e povertà educativa” promosso dagli Stati Generali della Solidarietà e della Cooperazione internazionale.

Tra i relatori è intervenuta per Ai.Bi. Marzia Masiello  sul tema del diritto alla partecipazione, nell’ambito del progetto “La scuola di e per la comunità” che coinvolge l’Abruzzo e la Campania e che vede, tra le attività principali, la formazione degli studenti sui temi dell’Agenda 2030 e della Laudato si e la loro partecipazione attiva sui territori, come ambasciatori di comunità, anche attraverso l’utilizzo della radio.

 Marzia Masiello, nel corso del suo intervento ha evidenziato come il progetto rientri nel programma #Continuiamodaibambini,  la strada che Ai.Bi. ha voluto segnare durante la pandemia, persistendo e intensificando gli sforzi in favore di quell’infanzia abbandonata al momento incalcolabile, avendo purtroppo a disposizione solo stime numeriche: “Coinvolgere  i ragazzi in Italia sui temi della pace e della guerra di Idlib, come sul sostegno a distanza, vuol dire renderli consapevoli che il mondo è dentro la propria casa. Lavorare con loro in una logica di apprendimento permanente contribuisce  a generare un cambiamento interno al nostro paese sul concetto di aiuto, di solidarietà e di reciprocità, nella consapevolezza che siamo tutti una famiglia umana.

Il dibattito ha focalizzato varie problematiche dalla questione di genereall’empowerment dei territori, al protagonismo delle donne, all’urgenza di interventi tempestivi in campo educativo, sanitario, alla povertà economica ed educativa.

Tra le raccomandazioni conclude  Masiello “Urge una strategia per l’infanzia non più rimandabile. In questo contesto il SAD diventa strumento per esercitare il coraggio, osare, costruire ponti di relazioni e reciprocità. Occorre però che il Sostegno a Distanza sia considerato un metodo di cooperazione e non un mero strumento di raccolta fondi. E che in tale ottica si apprenda lo stile di una comunicazione etico e rispettoso della dignità, capace di raccontare la concretezza degli eventi”.

 Masiello inoltre auspica che la comunità educante tutta, associazioni, istituzioni, scuole, famiglie realizzino un nuovo patto è imparino a collaborare, anche alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n 131 del 26 giugno 2020, che nel campo della co programmazione e la co progettazione segna un passo culturale straordinario,  essendo considerata  titolare del bene comune non più solo la pubblica amministrazione ma anche il terzo settore.

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