Speciale (Forum delle Associazioni Familiari): “La perdita del senso di collegialità della Cai dipende da una scelta politica di disinteresse”

speciale-convegnoDa chi più di ogni altro rappresenta le famiglie italiane, il mondo dell’accoglienza si aspetta una mobilitazione nei confronti di chi sta affossando l’adozione internazionale. È quanto emerso nel corso della tavola rotonda organizzata a Gabicce Mare, giovedì 27 agosto, nell’ambito del convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”, promosso da Amici dei Bambini. Le famiglie presenti hanno chiesto ad Andrea Speciale, rappresentante del Forum Nazionale delle Associazioni Familiari, che il Forum stesso si impegni in modo specifico a livello politico per garantire un futuro all’accoglienza adottiva e a milioni di bambini abbandonati.

Un ruolo che il Forum attualmente fatica a portare avanti, essendo stato di fatto “messo fuori” – come afferma lo stesso Speciale – dalla Commissione Adozioni Internazionali.

La Cai non si riunisce da giugno 2014 – ricorda Speciale -. Quando il Forum ha sollecitato una nuova riunione della Commissione si è visto rispondere con l’indicazione di nuove norme per la nomina dei commissari che parevano fatte apposta per impedire la presenza, in Cai, di membri indicati dal Forum”. Insomma, sarebbero state modificate le regole in corsa. La risposta fornita al Forum sarebbe infatti in contrasto con il decreto del 2007 che il Forum potesse nominare un suo rappresentante in Commissione purché egli non fosse legato ad alcun ente autorizzato. “Oggi invece – spiega Speciale – si dice che nella Cai non possono essere presenti rappresentanti di soggetti che hanno al loro interno figure legate agli enti”. E il Forum si trova proprio in questa situazione, avendo al suo interno associazioni, come la stessa Amici dei Bambini, che sono anche enti autorizzati per l’adozione internazionale.

Una Cai che non si riunisce da più di un anno, del resto, è una Commissione in cui il senso di collegialità si è perso. La responsabilità di questo malfunzionamento è politica: nessuno interviene per fare evolvere questa situazione e tutto ciò nasce da una scelta politica di disinteresse.

Un’ulteriore dimostrazione, quindi, di come al momento, a livello istituzionale, non si faccia nulla per facilitare la rinascita dell’accoglienza adottiva in Italia.