fecondazione eterologa

Stati Uniti. Coppia partorisce con fecondazione in vitro: la figlia ha lineamenti asiatici. Fanno causa alla clinica

Griffini (Ai.Bi.): “La PMA percorso più semplice dell’adozione? Solo da un punto di vista strettamente egoistico”

fecondazione eterologaMentre troppo spesso gesti di accoglienza straordinari come l’adozione internazionale o l’affido conquistano le testate degli organi di informazione per le (poche) situazioni negative, quando invece le (prevalenti) situazioni positive vengono sistematicamente ignorate, ci sono percorsi verso la genitorialità che, per maggiore “consenso ideologico” nel mainstream, sono invece ampiamente documentate.

Si può, a tal proposito, fare il caso della fecondazione in vitro. Eppure anche su questo versante vi sono aspetti e accadimenti critici. Si pensi, per esempio, alla recente notizia di quanto accaduto negli Stati Uniti d’America, dove una coppia, Kristina Koedderich e Drew Wasilewski, ha intentato una causa contro una clinica per la fertilità del New Jersey visto che la figlia, nonostante i due avessero dei marcati tratti caucasici, ha iniziato a sviluppare dopo la nascita dei tratti somatici asiatici.

La bimba, nata nel 2013, è stata sottoposta dal padre (peraltro ora divorziato dalla moglie…) a un test del DNA, che ha concluso che le possibilità per l’uomo di essere il genitore biologico della bimba fossero dello… 0%! Da quel momento i due ex coniugi hanno avviato una ricerca per individuare il vero padre della bambina, con ogni probabilità un uomo di origini asiatiche. Il giudice ha ordinato alla clinica di rivelare la lista di tutti i donatori che si sono rivolti alla struttura nel momento in cui la coppia ha ricevuto il trattamento.

Una situazione assurda, certo. “Soprattutto per la povera bambina al centro di queste insensate polemiche – commenta il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco GriffiniUn fatto che evidenzia una volta di più come, a fronte della bellissima difficoltà dell’adozione internazionale che richiede, da parte della coppia, un grande e disinteressato slancio verso il dono, quella della fecondazione assistita sia invece una strada solo apparentemente più semplice, e a dimostrarlo sono anche i dati sulla percentuale di successo di questi procedimenti, ma in realtà tale soltanto da un punto di vista strettamente egoistico. Con tutte le conseguenze che questo ‘sottofondo’ comporta. Conseguenze che poi, come in questo caso, sono pagate soprattutto dai bambini”.