Stati Uniti: occorre migliorare l’accompagnamento nell’adozione

Ai.Bi. - bambini in un internat di KievGli scenari dell’adozione internazionale sono cambiati. Sono sempre di più le sfide che si profilano per una coppia che intende adottare un bambino. Le agenzie devono investire di più nella fase di formazione e accompagnamento della coppia, tanto nella fase di pre-adozione che in quella di post-adozione. E’ questo il messaggio espresso dal Center for Adoption Policy, un ente governativo americano indipendente dalle agenzie per le adozioni.

In una nota del Center for Adoption Policys si legge che “negli ultimi tre anni l’adozione internazionale di minori stranieri da parte di coppie americane si è rivolta sempre più a bambini non più piccoli o con forme più o meno gravi problemi di salute.”

I dati sulle adozioni internazionali concluse dalle famiglie americane confermano questa prospettiva: realtà come il Guatemala e la Cina, ovvero i Paesi che storicamente rappresentavano un “serbatoio di adozioni” di bambini piccoli per gli USA, stanno vivendo un periodo di cambiamento finalizzato a migliorare la trasparenza delle procedure e del sistema adozioni nel suo complesso.

L’adozione internazionale viene considerata sempre più dai Paesi di origine dei minori uno strumento sussidiario all’adozione nazionale e viene quindi favorita l’accoglienza di minori non più piccoli, appartenenti a gruppi di fratelli o con problemi di salute.

Ecco che diviene sempre più necessario, come evidenzia il Center for Adoption Policy, offrire alle coppie americane tutti gi strumenti per accogliere nel migliore dei modi un bambino, sia nella fase precedente al suo arrivo che al momento dell’ingresso nella famiglia.