Stipendi di agosto: benvenuto al taglio del cuneo fiscale e ai rimborsi

Per alcuni dipendenti della PA gli aumenti di stipendio attesi per luglio arriveranno, invece, ad agosto. Mese in cui le cifre dei cedolini di tutti i dipendenti vedranno anche l’impatto dei rimborsi (o i conguagli a debito) delle tasse

Periodo “caldo”, a luglio e agosto, non solo a livello atmosferico, ma anche per gli stipendi. Come ampiamente annunciato nelle scorse settimane, per il mese di luglio era previsto un aumento delle buste paghe, grazie al taglio del cuneo fiscale e all’aumento una tantum dell’1,5% previsto dal Governo e valido a partire da gennaio (la prima mensilità in cui viene riconosciuto, comprende anche tutti gli arretrati, dunque).
Il momento tanto atteso, però, almeno per quanto riguarda i dipendenti pubblici, ha regalato soddisfazione solo agli insegnanti, che effettivamente si sono visti riconoscere il bonus. Per gli altri lavoratori della PA, a partire dalle forze dell’ordine, invece, è stato tutto rimandato ad agosto, per alcuni problemi legati a NoiPa, il sistema digitale che gestisce l’erogazione degli stipendi dei dipendenti pubblici.

Aumenti rimandati ad agosto

Se, dunque, per gli aumenti previsti molti dipendenti pubblici dovranno aspettare agosto, quello stesso mese potrebbe vedere altre novità nelle buste paghe di tutti. Molti contribuenti, per esempio, visto il sovraccarico di lavoro dei CAF e dei commercialisti, vedranno nella busta paga di agosto i primi pagamenti degli eventuali rimborsi di cui hanno diritto, derivanti dalla dichiarazione dei redditi. Rimborsi che potrebbero venire ulteriormente ritardati per coloro a cui l’Agenzia delle Entrate richiedesse un controllo.
Lo stesso discorso vale per i contribuenti che hanno dei debiti con il fisco, sempre derivanti dal 730, e che inizieranno a pagare (con una trattenuta effettuata direttamente sul cedolino) la cifra dovuta all’Agenzia delle Entrate.
Come sempre, sulla cifra finale delle buste paga incideranno anche l’applicazione delle trattenute Irpef e le addizionali regionali, oltre ai contributi INPS a carico del dipendente, le detrazioni da lavoro dipendente e per eventuali familiari a carico, gli assegni familiari per chi li percepisce.