Sull’isola dei disperati la nuova vita di Seydou

maggioreNon ci sono dubbi nei suoi occhi, ne’ troppe parole nella sua bocca. “Quando è arrivato abbiamo fatto 13 al Totocalcio”. Il 13 è un ragazzo nero e snello di diciannove anni. Si chiama Seydou ed è approdato su un barcone in Sicilia il 4 gennaio del 2014 dopo un viaggio nel deserto cominciato in un villaggio del Senegal, “due caprette e una mucca, povertà assoluta”. Lui, quello che ha sbancato il concorso, si chiama Lillo Maggiore che con sua moglie Maria nel 2014 ha accolto in famiglia Seydou arrivato da solo su un barcone.

Con mia moglie e le mie figlie – racconta Lillo Maggiore intervistato da Laura Anello per La Stampa –  ci apriamo all’idea di accogliere con noi stabilmente un’altra persona. Faccio domanda ai servizi sociali, frequento un corso di preparazione all’affido con Ai.Bi, associazione Amici dei bambini, superiamo i colloqui, e comincia l’attesa. Non si può spiegare con quale trepidazione attendessimo, come se dovesse arrivare un figlio da lontano dopo tanto tempo. Finché il 10 gennaio 2014 squilla il telefono e mi dicono che ce l’abbiamo fatta. Che sta arrivando un ragazzo, il nostro ragazzo, che – sta arrivando Seydou”.

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