Suor Luisa: uccisa “l’angelo dei bambini” di Haiti. Ma il suo esempio rimane

È stata uccisa ad Haiti suor Luisa Dell’Orto, da 20 anni punto di riferimento per migliaia di minori in difficoltà. La sua vita è un esempio per tutti coloro che operano in contesti difficili, perché “testimoniare che si può contare sulla solidarietà che nasce dalla fede e dall’amore di Dio è il più grande dono che possiamo offrire

Avrebbe compiuto 65 anni due giorni dopo, suor Luisa Dell’Orto, da 20 anni “l’angelo dei bambini” di Haiti, piccolo territorio devastata da povertà e calamità naturali, dove le bande armate e la violenza sono all’ordine del giorno. E proprio una rapina pare sia stata la causa dell’uccisione di suor Luisa che, come scrive Avvenire: era “la colonna portante di Kay Chal, ‘Casa Carlo’, sorta in un sobborgo poverissimo di Port au Prince”. Una realtà che offre a centinaia di ragazzini uno spazio sicuro in cui andare dopo la scuola, per studiare, giocare e stare insieme.

Suor Luisa: testimoniare l’amore con la solidarietà

Suor Luisa era consapevole di vivere in una situazione difficile, in un Paese in cui manca quasi sempre la corrente elettrica, non c’è carburante nelle pompe di benzina, mentre sconti e rapimenti sono al’ordine del giorno. Perché, le chiedevano in tanti, continuare a tornare e rimanere ad Haiti, allora? Così rispondeva suor Luisa in una lettera dell’ottobre scorso oggi ripubblicata da Mondo & Missione: “‘Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato’(At 4, 20) Poter contare su qualcuno è importante per vivere! E testimoniare che si può contare sulla solidarietà che nasce dalla fede e dall’amore per Dio e dall’amore di Dio è il più grande dono che possiamo offrire... Missionari lo si è insieme, nella quotidianità della vita, nei gesti di presenza e di attenzione, nella preghiera”.
Una testimonianza ribadita da Papa Francesco, che durante l’Angelus di domenica 26 giugno ha sottolineato come “Suor Luisa ha fatto della sua vita un dono per gli altri fino al martirio”.

I progetti di Ai.Bi. ad Haiti

Sono questi gli esempi che spingono tutti coloro che operano in territori e situazioni difficili ad andare avanti. Ai.Bi. lo fa anche proprio ad Haiti, prendendosi cura dei minori più fragili, soli ed abbandonati, al fine di garantire loro il diritto di crescere in una famiglia che li ami. Impegno riconosciuto anche dall’IBSR (Istituto di benessere sociale e di ricerche) di Haiti, che ha confermato il rinnovo dell’autorizzazione di Ai.Bi. ad operare nel Paese come intermediario all’adozione internazionale.

foto ©Vaticannews.va