Svizzera: calo vertiginoso delle adozioni

Uno studio effettuato dall’Ufficio federale di statistica (UST) pubblicato nel mese di Dicembre nella newsletter “Demos”, ha rivelato che il numero delle adozioni in Svizzera dagli anni ’80 in poi ha subito un calo vertiginoso passando da 1600 a 500 casi all’anno.

Se negli anni ’80, si contavano una ventina di adozioni ogni 1.000 nascite, oggi il numero è sceso a 7 collocando così la Svizzera alle spalle della Norvegia che conta 10 adozioni su 1.000 nascite.

Per le adozioni nazionali (-71%), e in particolare per quelle di bambini di nazionalità elvetica, il ribasso è probabilmente da ricondurre alla diminuzione delle nascite indesiderate, grazie ai contraccettivi, ma anche alla migliore accettazione della figura della ragazza – madre nella società.

Per le adozioni internazionali (-63%), la flessione è da mettere in relazione all’applicazione della Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia, che incita i paesi aderenti a mettere in atto tutta una serie di meccanismi per permettere ai bambini di rimanere nelle loro famiglie di origine.

Dal 1980 al 2009 le statistiche indicano che i casi di adozione in Svizzera sono stati complessivamente 32.500, di cui 28.700 riguardavano minorenni: 15.000 di sesso femminile e 13.700 di sesso maschile. Attualmente, per quanto riguarda le adozioni internazionali, il 34% dei bambini proviene dall’Asia. Seguono i piccoli africani (32%), gli europei (13%), gli americani (12%) e i bambini di nazionalità svizzera (8%). Nel 2009 l’età media dei bambini adottati era di 11 anni.