Tania Zamparo: Scegliete come me un matrimonio solidale»

tania_zamparo 200La maternità l’ha solo resa, se possibile, ancora più attenta ai bisogni di chi soffre. Specie i bambini. Tania Zamparo è una professionista realizzata, una moglie raggiante, una mamma felice. Eletta Miss Italia nel 2000, nella sua carriera ha inanellato tanti successi come modella, attrice, conduttrice televisiva, giornalista. Ma è rimasta una persona semplice, capace di mettere a frutto i doni che la Vita le ha offerto, senza farsi travolgere dalla popolarità.

Ama la Bellezza, che per lei fa coppia con essenzialità. E le sue non sono solo parole. Il giorno del matrimonio con il manager Gianluigi Pacini Battaglia, celebrato a Roma il 7 dicembre 2013, Tania ha voluto dare un senso alla sua felicità, pensando ai tanti, troppi bambini abbandonati che vivono nelle periferie del mondo.

Le Bomboniere Solidali di Tania ZamparoPer il tuo matrimonio, hai scelto di acquistare le bomboniere solidali della nostra associazione. Ci spieghi le ragioni di questa scelta?

Non mi piacciono gli oggetti inutili. Le bomboniere se non finiscono nella spazzatura all’istante, occupano un posticino su qualche mobile. E tutto finisce lì. Come a casa di mia madre. Non mi andava di sprecare denaro per cose superflue. Credo che investire per dare un po’ di speranza ai bambini abbandonati sia invece la cosa più bella che esista.

Stessa scelta per la lista nozze?

Certo. Non ha senso andare in un negozio e scegliere oggetti che poi gli amici devono acquistare per gli sposi. Personalmente ho avuto piacere a invitare parenti e amici solo per condividere con loro un momento importante della mia vita.

Tania, cosa diresti ai fidanzati che stanno per organizzare il proprio matrimonio?

Direi semplicemente che oggi basta poco per arredare una casa. Per  servizi di piatti, posate, bicchieri, mobili, c’è l’Ikea. In un momento in cui trionfa l’Amore, è meraviglioso poter aiutare i bambini abbandonati.

Tu sei testimonial dell’associazione Amici dei Bambini, ma hai anche viaggiato molto per lavoro. Ricordi qualche immagine particolare legata a bambini in difficoltà?

PAT_7356 (3) 300Quando abbraccio mio figlio penso spesso ai tanti bambini che non hanno una famiglia. Ricordo i meniños de rua del Brasile, ma non serve viaggiare per vedere l’infanzia sofferente.

A cosa ti riferisci?

Per esempio ai tanti bambini fermi davanti ai semafori che chiedono l’elemosina per ore, non chissà dove, magari al centro di Roma.

Quali soluzioni immagini in questi casi?

Credo che molti di loro siano vittime delle loro stesse famiglie d’origine che o sono troppo povere per mantenerli e quindi non li mandano a scuola oppure li sfruttano, perché un bambino che chiede l’elemosina commuove più di un adulto. E quindi riesce a racimolare più soldi. Personalmente credo che  la soluzione sia togliere questi bambini a genitori che in un caso o nell’altro sono comunque inadeguati. Solo così si potrebbe dare loro una chance di vita.