Trentino, la crisi dell’adozione sembra un tunnel senza fine: solo 48 le coppie disponibili all’accoglienza

TRENTOLa crisi delle adozioni internazionali non risparmia il Trentino. Anche qui, come in generale in tutto il Paese, il numero dei bambini stranieri accolti è calato negli ultimi anni e, con esso, anche quello delle coppie disponibili all’adozione. Il che non lascia certo ben sperare per il futuro dell’accoglienza.

Il dato più preoccupante è proprio quello relativo al crollo degli aspiranti genitori adottivi. Le coppie che hanno dichiarato la propria disponibilità a diventare genitori di un bambino abbandonato sono scese dalle 81 del 2007 alle 48 del 2013. Le cause? Sempre le stesse. Innanzitutto la crisi e quindi le sempre maggiori difficoltà a sostenere i costi troppo alti degli iter adottivi e della cura di un figlio. Di conseguenza, è crollata anche la disponibilità ad adottare i bambini con problemi di salute e i gruppi di fratelli, più onerosi da crescere. Altre cause della crisi sono le lungaggini burocratiche e un iter troppo selettivo, l’aumento della domanda di adozione interna ai Paesi di origine dei minori e l’aumento del ricorso, da parte delle coppie che non possono avere figli in modo naturale, alle tecniche di procreazione assistita e alla fecondazione eterologa, dopo l’apertura a quest’ultima stabilita dalla Corte Costituzionale.

I bambini adottati in Trentino nel 2013 sono stati 36, uno in più del 2012 ma molti meno del 2011, quando furono 65, il picco massimo toccato dal 2007. Dati in linea con l’andamento nazionale che ha fatto segnare 4022 minori stranieri accolti nel 2011 e solo 2825 nel 2013. Siamo ancora in attesa dei numeri relativi al 2014, ma, viste le proiezioni effettuate nel corso dell’anno, difficilmente si supererà quota 2mila.

Se fin qua la situazione del Trentino è simile a quella generale del Paese, se ne differisce invece per due aspetti. Il primo è l’età dei minori adottati. “Contrariamente al livello nazionale – spiega Maria Grazia Pensabene, funzionaria referente per le adozioni in provincia di Trento – in Trentino la fascia dei bimbi piccoli è aumentata. Dal 2007 al 2013, infatti, i bambini adottati quando avevano meno di 5 anni sono stati 200 (con un leggero aumento dal 2012 al 2013: da 26 a 28), molti di più dei minori tra i 6 e gli 11 anni (92) e dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni (solo 5 adottati).

Altro punto di distacco tra Trentino e Italia è dato dal continente di origine dei piccoli accolti. In Trentino prevalgono gli asiatici (33,5%), che superano gli europei (28,7%), i latino-americani (27,1%) e gli africani (10,6%). A livello nazionale, invece, a farla da padrone sono gli europei (48%), che sono più del doppio degli africani (20%) e degli americani (19%), mentre gli asiatici sono solo il 13%.

Anche le adozioni nazionali hanno numeri bassi: solo 43 dal 2007 al 2013. Ma, secondo la Pensabene, questo non è un dato da leggere negativamente, essendo legato, “ai numerosissimi interventi di supporto alle genitorialità fragili, tra i quali l’affidamento familiare”, che preserva il rapporto del minore con la sua famiglia di origine.

All’interno del Trentino, sulle 297 adozioni realizzate dal 2007 al 2013 (43 nazionali e 254 internazionali), la zona più accogliente è stata la Valle dell’Adige con i suoi 117 minori adottati, seguita da Vallagarina (62) e Valsugana (46).

 

Fonte: Trentino Corriere Alpi