Tribunali dei minorenni: lentezze e problemi che fanno male ai bambini

In Italia, tra personale insufficiente, competenze frammentate e riforme incomplete, i casi di sofferenza e disagio dei bambini restano irrisolti o peggiorano. Sono 110mila i casi in pendenza nei 29 Tribunali dei minorenni

C’è una grave emergenza che coinvolge bambini e adolescenti in Italia. E se non sarà curata tempestivamente, procurerà danni irreparabili e condizionerà la loro vita adulta.
Delinquenza minorile, i giovanissimi che abbandonano la scuola, i bambini stranieri senza famiglia (MISNA), i minori orfani di violenza domestica, vittime di abusi, o figli di alcolisti o tossicodipendenti rappresentano solo alcune delle situazioni che richiedono valutazioni adeguate, interventi rapidi e sorveglianza sulla corretta applicazione delle misure.
Chi deve occuparsi di tutti questi casi è il Tribunale per i minorenni. Siamo andati a vedere come funziona. Quello che emerge lascia interdetti.

La situazione dei Tribunali per i minorenni

In Italia ci sono 29 Tribunali per i minorenni, a tutti manca il personale amministrativo, mentre i giudici previsti dalle piante organiche sono meno rispetto alla mole di lavoro, e in quasi la metà dei Tribunali il loro numero non viene neppure rispettato. Il risultato è l’accumulo di fascicoli: il totale fa quasi 110 mila, e a ogni fascicolo corrisponde un minore e il suo destino.
Le chiamano “pendenze”
. Ma concretamente cosa vogliono dire questi numeri per la vita dei minori?
Queste storie mostrano come le competenze siano divise tra diversi organi giudiziari, che non comunicano tra loro e non riescono a intervenire in modo tempestivo e coordinato.

Che cosa fa il Tribunale dei minori

Il Tribunale per i minorenni si occupa di adozioni, affidi etero-familiari e di limitazioni della responsabilità genitoriale nel caso in cui la presenza in famiglia può arrecare danno a un bambino o a un adolescente.
Poi c’è il Tribunale ordinario, che interviene in caso di separazioni, divorzi e conseguente necessità di regolamentazione della responsabilità genitoriale dei figli di coppie sposate e non; infine il giudice tutelare, che si occupa di tutele di minori italiani, oltre che di nomine e gestioni delle amministrazioni di sostegno.
Questa frammentazione di competenze allunga i tempi e complica situazioni già difficili in origine.

La Riforma Cartabia

Per cercare di risolvere questo problema, è stata approvata la legge 206 del 26 novembre 2021, nota come riforma Cartabia sulla giustizia, per quanto riguarda i minori viene attuata con il decreto legislativo n. 149 del 10 ottobre 2022.
L’obiettivo è di riunire entro ottobre 2024 tutti i procedimenti sotto un Tribunale Unico dal nome Tribunale per le Persone, per i Minorenni e per le Famiglie, applicando un rito unico.

[Fonte: “Corriere della Sera”]