BAMBINIxLAPACE. Ucraina. Due anni di guerra: infanzia rubata

Giochi e lezioni nei bunker; app che tracciano i lanci dei missili; storie di amici morti sotto le bombe… L’infanzia dei bambini di un Paese in guerra viene “rubata”, giorno dopo giorno. Serve l’impegno di tutti per non lasciarli soli

Due anni di guerra. 730 giorni di bombe e combattimenti. 6,5 milioni di cittadini scappati dal Paese e 3,7 milioni di sfollati interni. 486 miliardi di anni. Oltre 5400 scuole e istituti culturali ditrutti. 360mila bambini che vivono quotidianamente sotto le bombe. Sono tantissimi, e drammatici, i numeri di due anni di guerra in Ucraina. Eppure, in questo disastro emblematico della violenza e la follia dell’uomo, tante persone hanno provato a rispondere al male con il bene, a portare aiuto, ad accogliere, a mediare… Tanto, tantissimo c’è ancora da fare, e per questo Ai.Bi., con tutti i suoi sostenitori, non si ferma nel prestare soccorso e portare avanti progetti. E nel raccontare, in uno “speciale #BAMBINIxLAPACE, a due anni esatti dallo scoppio del conflitto, le migliaia di storie di una guerra tremenda in cui, nonostante tutto, piccoli fiori provano tenacemente a crescere sotto le macerie. Con il sogno della pace a illuminarli!

Due anni di infanzia rubata

Infanzia rubata. Due semplici parole, terribili, ma necessarie e insostituibili per descrivere quello che accade, ancora, in Ucraina. Perché, per chi sta lontano la guerra è solo una pagina di giornale o una news su un sito internet, che sale o scende nello scroll fino a scomparire quando altre notizie “più importanti” la precedono.
Ma per chi la vive la guerra non si prende pause, è una presenza quotidiana che scandisce ogni azione, anche quelle per noi più scontate. Una presenza costante che “ruba l’infanzia” ai bambini.

Ogni giorno, un pezzo di infanzia rubata ai bambini dell’Ucraina

Perché è un’infanzia rubata quella in cui la scuola, i giochi, le conversazioni con gli amici avvengono alla luce artificiale di una lampada che illumina le pareti dei bunker, delle cantine o dei rifugi in cui tutti sono costretti a correre e restare ogni volta che suona una sirena.
È un’infanzia rubata quella in cui si controlla su apposite App da dove proviene il missile che è appena passato sopra le proprie teste, quale può essere la traiettoria dei razzi, dove stanno volando i droni…
È un’infanzia rubata quella in cui vieni a sapere che in una città come Kharkiv un’intera famiglia di mamma, papà e tre figli di 7, 4 anni e 10 mesi sono morti bruciati dopo un attacco, e ti senti in colpa perché tu, invece, sei ancora vivo, mentre ti chiedi impaurito se domani, magari, potrà capitare a te.

L’aiuto degli adulti nei confronti dei bambini

Gli adulti sanno che l’infanzia di tutti questi bambini viene rubata, giorno dopo giorno, e provano a rendere la vita la più “normale” possibile: perché di infanzia ce n’è una, che non torna per nessuno e che è fondamentale per la crescita e per la persona che ciascuno sarà in futuro.
Gli adulti fanno del loro meglio per organizzare giochi divertenti anche nei bunker, per dispensare abbracci, provocare risate. Per infondere un po’ di fiducia nel futuro, cercando ogni volta di trovare nuovi strumenti per lavorare affinché almeno un pezzo dell’infanzia di ogni bambino colpito dalla guerra possa ancora esistere e fiorire.

Sostieni anche tu la campagna #BAMBINIXLAPACE

Serve ancora il sostegno di tutti per fare in modo che i bambini, da sempre le prime vittime delle emergenze, possano sperare in un’infanzia diversa e un futuro migliore. Chiunque può dare il suo contributo attraverso una donazione “una tantum” o sostenendo il progetto di adozione a distanza dei bambini e le famiglie ucraine, per dare continuità agli interventi che l’associazione compie ogni giorno nel contesto dell’iniziativa #BAMBINIXLAPACE. Clicca QUI per partecipare.