Ucraina:L’andare avanti significa progresso, sviluppo.

Durante il mese di luglio, Ai.Bi. Ucraina ha organizzato una serie di trainings per genitori accoglienti nell’ambito del progetto “Consolidamento delle capacita’ delle ONG e Amministrazioni locali di Moldova e Ucraina nel promuovere l’inclusione sociale dei care-leavers”. Al modullo di questo mese, composto da 5 sessioni di cca 1 giorno ognuna di loro, hanno partecipato 22 persone, meta’ di loro essendo genitori affidatari e l’atra meta’ seguendo le case famiglia. Tutti di loro accolgono bambini/giovani che in breve compiranno il maggiorato e dovranno iniziare la vita autonoma. Oggi stesso si e’ svolta l’ultima sessione del modullo e quindi abbiamo colto l’occasione di confrontarci con i trainers sull’andamento dei trainings e sulle risorse che noi mettiamo a disposizione di queste famiglie accoglienti ed i loro bambini/giovani accolti. De seguito trovate una piccola e piacevole intervista con uno dei 2 formatori e la psicologa di Ai.Bi. che segue le consulenze individuali con le coppie.

Le 2 formatrici che conducono il corso sono collaboratori dei Servizi Sociali della Regione di Kiev, il nostro partner locale di progetto, nonche’ beneficiarie dei vari trainings che si sono svolti nei primi 2 anni di porgetto:
Fino ad oggi, in qualita’ di servizi sociali avete mai svolto dei corsi mirati alle famiglie accoglienti che sono ad un passo dell’accompagnano dei ragazzi alla vita autonoma e reintegrazione sociale?
Risposta: Si, abbiamo un’esperienza di cca 6 anni. Svolgiammo dei corsi sia per candidati all’affido sia per genitori affidatari che hanno gia’ anni di esperienza nell’accogliere bambini/giovani orfani e/o abbandonati. Dal tottale di famiglie che abbiamo seguito in questi anni, cca 20% di loro sono disposte ad accogliere bambini/giovani con una eta’ compresa tra 14 – 18 anni.
Come hanno inizialmente reaggito le famiglie accoglienti all’invito a questo corso di formazione?
Risposta: In Ucraina c’e’ una legge in base alla qualle una volta ogni 2 anni le famiglie accoglienti (affidatarie e casa famiglia) devono passare dei corsi di formazione. Nello stesso tempo gli stessi genitori accoglienti capiscono che i bambini accolti crescono ed insieme a loro cambiano i problemi che si incontrano nella vita quotidiana. Di solito sono loro che fanno la richiesta dei corsi su temi e problematiche especifiche, in base alla qualle piu’ tardi noi organizziamo i trainings. Succede quindi che alla fine le famiglie affidatarie ricevono quello che gli serve. Tutti i partecipanti al corso sono aperti e si capiscono molto bene tra di loro attraverso lo scambio di esperienze e conoscenze. Se anche loro incontrano varie provocazioni nel frequentare i corsi, come mancanza di tempo, impegni al lavoro, non hanno con chi lasciare i bambini, il tutto comunque viene sorpassato con bene e c’e’ un atteggiamento abbastanza positivo nei confronti dello svolgimento di questi corsi di formazione.
Qulle sono le problematiche piu’ frequenti di cui parlano i partecipanti al corso?
Risposta: Si tratta della personalita’ del bambino/giovane, il problema della sessualita’ che crea tanti problemi ad una certa eta’ del giovane, il contatto con la famiglia biologica. Di solito i genitori accoglienti hanno paura di parlare ai bambini che accolgono delle loro radici, loro stessi avendo bisogna di essere preparati e sapere come affrontare quest’argomento.
Quall’e’ un momento bello che sia accaduto durante il corso di formazione?
Risposta: Durante i vari giochi di ruolo, dove i genitori accoglienti si mettono nei panni del bambino/giovane, se anche non capiscono bene cosa sta accadendo, comunque vivono e sentono quello che il bambino accolto sentirebbe in quella particolare situazione. E da questi momenti si impara tanto.
Cosa di nuovo hanno imparato i partecipanti a questo corso?
Risposta: Sopratutto il fatto che il bambino nasce con un tipo di temperamento, ma il tipo di carattere si acquisisce con il passare di ogni giorno della sua vita. Cose nuove hanno imparato sull’educazione sessuale, che deve avvenire ad un’eta’ piccola e non quando si arriva gia’ al maggiorato. Inoltre hanno imparato che e’ importante che il bambino/giovane conosca la storia sua e della sua famiglia biologica.
Qualle storia dei partecipanti l’abbia colpita di piu’ e perche’?
Risposta: La storia di una coppia accogliente quando il marito ha parlato della sua paura di dire al bambino accolto che e’ stato adottato. La moglie invece e’ rimasta sorpresa sentendolo, perche’ ne era sicura che entrambi erano gia’ preparati a questo passo importante. E’ importante specificare che questa famiglia, aparte i figli biologici, ne ha adottato un’altro bambino ed altri ragazzi presi in affido.
Quali sono le reazioni/impressioni finali dei partecipanti ai corsi?
Risposta: E’ molto importante per loro il fato che fanno uno scambio reciproco sia di informazioni e di condivisioni di esperienze, sia a livello di vari contatti utili, come ad esempio dottore, legale, logopedista, psicologa etc.

La psicologa di Ai.Bi. fa parte della team formatrice dei corsi di formazione, svolgendo con le coppie accoglienti delle consulenze individuale in base a necessita’:
Da dove nasce la necessita’ di condurre consulenze con i partecipanti ai corsi di formazione?
Risposta: Anzitutto la richiesta viene da parte dei partecipanti stessi. Secondo, dalle esperienze passate abbiamo capito che la figura dello psicologo e’ indispensabile nel processo di formazione sia dei candidati all’affido/casa famiglia, sia delle coppia che hanno gia’ accolto un tot numero di bambini di varie eta’ e con vari bisogni. Loro si rivolgono allo psicologo con vari tipi di problemi, alcuni di ordine generale ed altri invece molto piu’ specifici. Tutte le coppie che si rivolgono vengono ascoltate in modo individuale. Le situazioni ed i problemi generali sono discussi con la coppia subito, invece per i casi specifici e piu’ gravi si raccomanda vari specialisti/esperti, come ad esempio psicoterapeuta per bambini e/o per famiglie. Questi problemi richiedono supporto di lunga durata.
Qualle sono le problematiche che spesso i partecipanti menzionano durante le consulenze?
Risposta: Piu’ spesso problemi ci sono tra genitori e figli accolti, tra figli accolti e figli biologici e tra figli in generale. Un’altro problema frequente discussa a questi incontri e’ sullo sviluppo della personalita’ dei bambini/giovani accolti. Per quanto riguarda i problemi specifici e che necessitano l’attenzione e supporto piu’ lungo come durata di un esperta sono: problemi con gli studi, vari traumi tra cui psichici, frustrazioni da parte dei bambini accolti, etc.
Ci sono partecipanti che si sono rivolti a lei per piu’ volte?
Risposta: da questo gruppo di partecipanti solo una coppia si e’ rivolta al supporto per 2 volte. Con altri invece ci siamo incontratti per sola una volta. Noi offriamo questo supporto in base alle necessita’ della famiglia accogliente.
Quall’e’ un momento bello che sia accaduto durante le consulenze?
Risposta: Non possiamo dire che ci sono momenti belli e meno belli durante le consulenze individuali. Ad un primo contatto sembra che tutto vada bene e tutto sia bello nella famiglia accogliente. La maggior parte delle coppie dicono che “i bambini sono nostri, c’e’ o non c’e’ aiuto esterno, noi comunque gli sosteremmo e cureremmo uguale!”. Le famiglie affidatarie sono aperte al dialogo, sono ben disposti, si sentono liberi nella presenza della psicologa. E’ importante menzionare che si rispetta la cofidenzialita’ sull’informazione discussa con la coppia affidataria, e di questo i partecipanti al corso ne sono informati.
Come vedi l’importanza di questi corsi di formazione alle coppie accoglienti?
Risposta: Le famiglie accoglienti incontrano tanti problemi e quindi c’e’ tanto da fare in merito. I corsi offrono la possibilita’ che questi si incontrino con altre famiglie e condividere le loro esperienze, imparare dagli altri come superare varie provocazioni. E voglio concludere con la frase: “L’andare avanti significa progresso, sviluppo.”

I corsi di formazione alle famiglie accoglienti si svolgono nell’ambito dell progetto “Consolidamento delle capacita’ delle ONG e Amministrazioni locali di Moldova e Ucraina nel promuovere l’inclusione sociale dei care-leavers”, in Ucraina implimentato di Ai.Bi. Ucraina e co-finanziato dall’Unione Europea.

L’intervista e’ stata realizata da Valentina Purcel, Coordinatore del progetto in Ucraina.