Una brutta sorpresa per le famiglie con figli: il via dell’assegno unico universale slitta a marzo

Tempi troppo stretti e problemi con la presentazione dell’ISEE da parte delle famiglie: il governo va verso il rinvio della partenza dell’assegno unico. Non più da gennaio 2022, ma da marzo

Qualche sospetto iniziava a serpeggiare, visto l’avvicinarsi della data stabilita per la partenza e il sostanziale “silenzio” da parte delle autorità alle sollecitazioni arrivate, in particolare, del Forum delle Associazioni Famialiari. Rimane però una “sorpresa” la notizia che l’assegno unico universale partirà dall’1 marzo e non più dall’1 gennaio 2022.

Assegno unico: doveva partire a luglio. Poi il rinvio a gennaio e, ora, a marzo 2022

Lo slittamento ha anche un suo senso, data la portata epocale della misura e la sua complessità. A maggior ragione se si pensa che alla base delle richieste per l’assegno c’è la dichiarazione ISEE, che a gennaio generalmente scade e va rinnovata. Proprio questo, però, lascia un po’ perplessi, dato che la cosa non la si scopre certo ora e, anche solo per evitare “l’effetto delusione” (visto che in un primissimo momento il via doveva addirittura essere a luglio 2021), un avvio da marzo poteva essere preventivato fin da subito.
Una comunicazione ufficiale ancora non è arrivata, ma Avvenire, che riporta la notizia, parla di conferme da “fonti governative” che sottolineerebbero come la proroga a marzo permetterebbe di abbassare il costo della misura e ovviare così al possibile deficit delle risorse (prima delle preoccupazioni espresse dal Forum delle famiglie).
Fino a marzo, dunque, resteranno in vigore le misure attuali, ovvero gli assegni familiari, che da luglio hanno visto comunque un aumento, e l’assegno ponte ricevuto da quella platea di professionisti e incapienti che in passato non ricevevano nulla.

Attesa anche per la definizione degli importi effettivi del nuovo assegno unico

Bisognerà aspettare ancora un po’, dunque, anche per capire gli effettivi importi dei nuovi assegni, che secondo quanto finora è stato possibile capire dovrebbe aggirarsi intorno ai 180 euro per i primi due figli per salire a 240 – 250 euro dal terzo figlio in poi. Questi, naturalmente, gli importi massimi, che decrescono all’aumentare dell’ISEE e potrebbero attestarsi sui 40 – 50 euro al mese per i redditi più alti e per chi non presenta una dichiarazione ISEE al momento della domanda.
Rimangono le preoccupazioni del Forum, che teme che a rimanere insoddisfatte possano essere proprio le famiglie più numerose e del ceto medio, visto che la misura si attiene più a criteri di “equità verticale” (chi più guadagna, meno riceve) che di “equità orizzontale” (ovvero il considerare quante persone vivono con quel reddito prodotto).