USA: com’è difficile trovare un lavoro per chi è stato in affido

La disoccupazione giovanile è sempre stata un problema a New York ma mai come ora c’è un gruppo di ragazzi particolarmente colpiti dalla mancanza di lavoro: i ragazzi in affido.

Solo una metà dei giovani adulti che lasciano il sistema di affido, è in grado di trovare lavoro mentre quelli che ancora sono in affido devono combattere molto più dei loro coetanei per accedere al mondo del lavoro.

Tom Hilliard, curatore del report prodotto dal Centre for an Urban Future sul tema, è convinto che il problema sia essenzialmente dovuto alla mancanza di un sistema che prepari i giovani a vivere al di fuori del sistema affidatario e di una “rete di sicurezza” per quelli si che provano a diventare forza lavoro.

La crisi economica ha evidenziato il problema della disoccupazione giovanile, che colpisce i ragazzi nella fascia 16-19 anni in misura del 40%. In questo contesto è difficile per gli enti affidatari avere un quadro rappresentativo del numero dei giovani occupati, i dati disponibili parlano di circa 500 giovani su 1000 inseriti in posizioni lavorative.

La disoccupazione colpisce poi in maniera ancora più rilevante le minoranze ispaniche e afroamericane: una sostanziosa parte dei 3 milioni di dollari stanziati dal sindaco di New York andrà in progetti di consulenza, alfabetizzazione e istruzione rivolti a loro.

Anche i bambini che hanno avuto trascorsi di affidamento stabili, hanno perso anni di supporto affettivo, finanziario ed educativo in grado di prepararli al loro futuro lavorativo, rendendoli svantaggiati in partenza.

La missione di reinserire questi giovani è di vitale importanza, anche se l’agenzia governativa che se ne occupava è stata soppressa recentemente: nonostante questo l’impegno sarà rivolto a rendere il lavoro una realtà per i giovani.

La competizione per il lavoro fra i giovani è in questo momento storico quanto mai sfrenata e si concentra in particolar modo sui settori della vendita al pubblico e della ristorazione.

Molti di questi lavori ora richiedono il possesso di un diploma di scuola superiore, che non molti giovani in affido hanno conseguito. Dunque, i futuri interventi dovranno sicuramente riguardare l’accesso all’istruzione.

Problemi emotivi-affettivi e di gestione della rabbia, sono le altre questioni di affrontare in via prioritaria: le difficoltà comportamentali di questi giovani sono, infatti, la prima causa di licenziamento di quelli che riescono finalmente ad ottenere un lavoro.