Stati Uniti d’America: con la Louisiana, salgono a 9 gli Stati americani contro l’aborto

Ma la Corte Suprema stenta a esprimersi. Il tema sarà al centro della prossima campagna presidenziale

Nelle ultime ore un altro Stato americano, il nono a esprimersi in tal senso dopo Georgia, Kentucky, Mississipi, Ohio, Utah, Arkansas, Missouri e Alabama, ha approvato una legge che impone pesanti restrizioni all’aborto. Si tratta della Louisiana dove, con 73 voti a favore e 23 contrari, l’Assemblea statale ha vietato formalmente l’interruzione di gravidanza volontaria oltre la sesta settimana dal concepimento. Un risultato ottenuto nonostante il governatore della Louisiana sia un esponente del Partito Democratico, di orientamento progressista.

Come in altri stati dell’America profonda, anche in Louisiana l’aborto è sempre stato visto negativamente: 14 delle 17 cliniche che praticavano l’interruzione di gravidanza sono state chiuse dagli anni Novanta. Il Missouri è divenuto, nelle stesse ore dell’approvazione della legge, il primo Stato senza strutture ospedaliere attrezzate per praticare l’aborto.

Eppure tutte queste leggi sono oggetto di contestazioni e ricorsi da parte di associazioni e movimenti abortisti e progressisti, tanto che nessuno è ancora ufficialmente in vigore. La battaglia dei legislatori pro life è ora quella di portare i ricorsi all’attenzione della Corte Suprema, dove, attualmente, la maggioranza dei giudici membri si trova su posizioni pro-vita. Lo scopo degli attivisti sarebbe quello di ribaltare e sconfessare la sentenza Roe vs Wade del 1973, che, di fatto, legalizzò l’aborto.

Ciò nonostante, i tre membri della Corte nominati dall’attuale presidente USA, Donald Trump (il presidente John Roberts e i giudici Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh) sembrano volersi esporre troppo: a titolo di esempio si può citare il caso di rifiutare l’accoglimento del ricorso contro la sentenza di una Corte d’Appello che ha bloccato una legge dell’Indiana che avrebbe vietato alle donne di abortire in caso di malformazioni del feto.

Il tema dell’aborto, comunque, è destinato a influenzare l’ormai prossima campagna elettorale per le elezioni presidenziali, che si terranno nell’autunno del 2020.