Costretti a vendere il caravan per un’adozione. I camperisti li fermano: “ai soldi pensiamo noi”.

Adozione: la dolcissima storia di una coppia che vuole abbracciare suo figlio e la conseguente rete di solidarietà attivata sul web. L’officina dei miracoli, questa volta, comincia sui social network…

Un’accoglienza che smuove il web.
Viene dall’entroterra italiano umbro, la storia di Donato e Maria Chiara, coppia di giovani sposi con il forse desiderio di avere un bambino… e prenderlo dall’altra parte del mondo.
Troppo pesanti i costi di un’adozione internazionale che li avrebbe portati fino in Colombia, la coppia decide di vendere il proprio camper, compagno e sfondo delle loro mille avventure.

Per realizzare il loro sogno d’adozione, si rivolgono al mezzo di comunicazione più veloce e popolare al mondo, facebook, ‘postando’ un’inserzione di vendita del loro camper su una pagina che contava più di 70mila iscritti. Spiegando il motivo della vendita, al fine di non accettare offerte a ribasso, è accaduto il miracolo dell’accoglienza.

Non solo gli utenti si sono rifiutati di acquistare il camper che, ad avviso di tutti gli appassionati, è un’esperienza fondamentale nell’infanzia di ogni bambino ma, scrivono, “basterebbe un solo euro a testa per ogni utente per far sì che questo sogno si concretizzi!”
L’accoglienza è stata accolta da tutto il web e la raccolta fondi online ha dato i suoi frutti.
La coppia, grata della solidarietà, aveva dapprima deciso di rifiutare l’offerta e destinare la raccolta fondi ad una scuola del sud dell’Africa, convinta di dover vendere il camper.
Con le insistenze degli utenti, hanno infine cambiato idea ma, dicono, se la cifra non dovesse raggiungere la quota prevista per adottare, i fondi raccolti saranno comunque devoluti ai progetti a sostegno dell’infanzia. 

L’officina dei miracoli prende vita prima ancora dell’arrivo di un bambino abbandonato; prima di ogni pratica adottiva o abbinamento, l’unione di questa famiglia comincia sul web e arriverà quanto prima dall’altra parte del pianeta.

Fonte: RguNotizie.it