non si può pagare per un atto di giustizia

Verona. Adozione Internazionale. Quella cenerentola senza padre né madre: botte da orbi sulla pelle dei bambini abbandonati

Si fa strada, fra le polemiche su a chi appartenga la delega per la adozione internazionale, la proposta presentata da Ai.Bi. al Congresso Mondiale delle Famiglie per dare finalmente un padre e una madre ai minori abbandonati

Marco Griffini Presidente Amici dei BambiniL’adozione internazionale? Una cenerentola senza padre né madre, vittima incolpevole dei veti incrociati del Governo giallo-verde. Ma non si può più andare avanti così, queste sono botte sulla pelle dei bambini abbandonati”. Lo dice il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffini, reduce dal XIII Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona, a proposito delle polemiche sul delicato tema delle adozioni che hanno visto opposti, da un lato, il vicepremier Matteo Salvini e il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana e, dall’altro, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vincenzo Spadafora.

“’È tua figlia, fai qualcosa per lei’, ha detto il ministro Salvini al premier Conte di questa cenerentola – prosegue Griffini – ‘No, sei tu il padre’, gli ha risposto il premier, perdendo il consueto aplomb. Così la povera bistrattata rimane nel mezzo, abbandonata alla sua sorte dopo anni bui in cui sembrava si fosse toccato il fondo. Riponevamo grande fiducia in questo Governo, ma da subito i veti incrociati di natura ideologica hanno fatto capire come il rilancio della CAI – Commissione Adozioni Internazionali fosse ardua impresa. Una situazione che ha raggiunto il culmine con la remissione delle deleghe da parte del ministro Fontana, lo scorso febbraio”.

Una situazione che ha generato una vera e propria paralisi della CAI, secondo il presidente Griffini: “Questa confusione di responsabilità ha gettato la Commissione in una completa paralisi amministrativa. La CAI da iniziò gennaio non ha pubblicato più un dato, per non certificare un crollo delle adozioni ancora più pauroso. E ora che succederà? Le famiglie meritano una risposta”.

Al Congresso di Verona Ai.Bi. ha presentato una proposta concreta per tornare a dare un padre e una madre ai bambini abbandonati. Una proposta che si sta facendo strada. Si tratta della Carta dei diritti degli OFC (Out of Family Children), in otto punti, che punta a garantire ai minori istituzionalizzati come “fuori famiglia”, oltre all’assistenza materiale anche il diritto a un equilibrio emotivo, possibile solo grazie alla presenza di una famiglia adottiva. Tuttavia qualsiasi proposta richiede un dialogo tra ONG e istituzioni. A partire ovviamente dalla difficile situazione italiana.

Anche l’adozione internazionale ha bisogno di un padre e una madre – ha spiegato il presidente Griffini – Innanzitutto non si può prescindere da un tavolo di lavoro con chi realmente si occupa di questo tema. Con chi, da anni, la vive in prima persona sia in Italia, a contatto quotidiano con le migliaia di famiglie che non aspettano altro che un segnale di fiducia da parte delle istituzioni, sia direttamente nei Paesi d’origine dei minori che invece una famiglia la attendono”.