VIII Giornata di Spiritualità, Griffini, “ai nostri figli è stata donata la grazia della speranza contro ogni speranza”

“Di fronte all’ingiustizia dell’abbandono di un bambino nessuno è libero”. E’ questo il grido, l’appello lanciato dal Presidente di Ai.Bi., Marco Griffini, durante l’VIII Giornata di Spiritualità, che si è tenuta a Monte Colombo, dove al centro della riflessione è stata messa la figura di Mosè, attraverso cui è stata riletta l’esperienza dell’adozione e del rapporto genitore – figlio. Un rapporto meraviglioso e complesso che illumina l’accoglienza proiettandola verso il futuro e quindi verso la speranza. 

“La nostra libertà umana di dire si o no al progetto di Dio, l’abbiamo persa nel momento in cui ci è stata donata la grazia dell’accoglienza: per noi genitori la grazia della sterilità faconda, per i nostri figli la grazia della speranza contro ogni speranza, una grazia particolare donata dal Padre ad ogni figlio che viene abbandonato; la stessa grazia di Gesù sulla croce; continua Griffini Ogni figlio adottato, prima o poi sarà chiamato a condurre una missione di salvezza”.

Cosa faranno i nostri figli, saranno pronti a farsi trovare da Dio e andare a vedere quel grande spettacolo? Sarà davvero loro l’arduo compito di liberare il popolo degli schiavi?  

Su queste domande hanno iniziato a interrogarsi e ad azzardare qualche risposta anche i ragazzi della comunità di Ai.Bi. I quali rispondono che “chi è stato adottato deve a sua volta adottare per creare una catena, una reazione atomica della giustizia!”

Al loro stupore e alla loro meraviglia i genitori consegnano il primo seme dell’ospitalità che diventa frutto e che scandisce le stagioni nel tempo e nel lo spazio. Così una vicenda personale diventa atto di giustizia sociale. 

L’esodo verso la salvezza è cominciato: ai nipoti e alle generazioni che verranno il compito di rispondere alla chiamata del Signore.