Un volontariato che fa la differenza. Nella vita degli altri e nella nostra

Al Pan di Zucchero Valsabbia, come in tutti gli altri Centri Servizi  alla Famiglia di Ai.Bi. presenti in Italia, il lavoro dei volontari è fondamentale e insostituibile. Ecco come lo racconta una ragazza che lo sperimenta da tempo

I “Pan di Zucchero” di Ai.Bi., come abbiamo più volte raccontato, sono i Centri Servizi alla Famiglia presenti su tutto il territorio nazionale. Spazi di supporto socio-psico-pedagogico ispirati alla tradizione francese dei Les Pates au beurre che avevano nella cucina il luogo centrale per favorire le relazioni tra le famiglie e gli operatori.
Nei Pan di Zucchero di Ai.Bi. le famiglie volontarie sono impegnate a tessere relazioni e legami di una tela familiare e sociale che molto spesso è messa in difficoltà e che richiede condivisione, supporto e confronto per poter guarire.
In questo quadro, i volontari sono una parte essenziale e insostituibile del quadro, ed è proprio una di loro, attiva nel Pan di Zucchero Valsabbia, a Roè Volciano, che racconta il significato del volontariato in una realtà di questo tipo.

Il volontaria nei Pan di Zucchero di Ai.Bi. secondo Vittoria

“Fare volontariato toglie del tempo! Tempo lontano dal lavoro o dalla scuola e che pertanto potrebbe essere utilizzato in un altro modo. Qual è, allora, il vantaggio di fare volontariato se di fatto non ci porta nessun prodotto concreto?
La risposta più banale potrebbe essere: “Aiutare altre persone e vederle felici”. Ma a questa affermazione manca qualcosa: perché il volontariato non arricchisce solo le persone che decidiamo di aiutare, arricchisce anche (e forse soprattutto) noi stessi.
Quando, con il mio gruppo scout, ho iniziato a svolgere questo tipo di servizio ero titubante, avevo pensieri che probabilmente in molti hanno: che voglia ho di aiutare dei ragazzi a fare dei compiti quando già ho sei ore di scuola ogni giorno? Quanta pazienza ci vuole con dei bambini e dei ragazzi già in partenza difficili da gestire? Riuscirò a instaurare un legame con loro? E se non ci riuscirò, avrò voglia di affrontare questa delusione?
Quando qualcosa ci spinge lontano dalla nostra “zona di comfort”, spesso l’entusiasmo diminuisce, di conseguenza si tende a essere sempre meno curiosi verso esperienze nuove. Senza curiosità, però, tendiamo a diventare sterili, meno “vasti”, e così facendo anche il terreno attorno a noi diventa più arido. Il volontariato è l’opposto di tutto questo: è aprirsi, è accogliere qualcun’altro accogliendo, così, anche un nuovo lato di noi stessi.

Arricchire se stessi e gli altri

È vero, anche queste sono frasi che si sentono spesso ma alle quali, concretamente, quando stai per iniziare un’esperienza di questo tipo, non credi più di tanto. Io pensavo che sarei rimasta immutata e completamente passiva davanti a quelle due ore settimanali che dovevo passare con i ragazzi del Pan di Zucchero. In uno dei primi pomeriggi, però, è successo qualcosa che mi ha molto colpito: ero con un ragazzo molto bravo a disegnare, che stava realizzando una sorta di ritratto che penso volesse rappresentare Dio. Ci ha messo molto impegno nel colorarlo e, a lavoro concluso, l’ha osservato soddisfatto. Io gli ho chiesto se gli piacesse e lui, dopo aver dato un’altra occhiata al disegno, mi ha risposto di sì, con occhi sorridenti e riconoscenti.
Quel bagliore mi ha fatto capire che lo sforzo per togliere un bambino o un ragazzo dal caos degli adulti spesso è davvero minimo. Portare gioia, almeno per un’ora, a dei ragazzi che, per quel momento della giornata, vengono visti e vengono ascoltati è gratificante, fa crescere noi e loro parallelamente. E alla fine del pomeriggio, sul piatto della bilancia conta molto di più questo rispetto agli argomenti di storia ancora da studiare.
Ecco perché spero che nei prossimi anni ci sarà ancora maggiore adesione da parte dei volontari a questo progetto: fa la differenza! Non solo nella vita dei ragazzi, ma anche nella nostra”.

Oltre a offrirsi come volontari, si possono aiutare i Pan di Zucchero di Ai.Bi. anche attivando un’Adozione a Distanza. Bastano 10 euro al mese. Scopri QUI come fare!
E ricorda: le Adozioni a Distanza di Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali