Vorrei adottare a distanza un bambino della Siria: è possibile?

Buongiorno Ai.Bi.,

ho letto che tra i numerosi Paesi del mondo in cui la vostra associazione è presente e opera come organizzazione non governativa c’è anche la Siria. La situazione di questo Paese, martoriato da anni di guerra civile e di atrocità senza fine, mi impressiona notevolmente. Le notizie che leggo sui giornali o che ascolto in televisione parlano di continuo di bombardamenti, città assediate, famiglie distrutte, bambini uccisi o rimasti orfani. Qualche tempo fa lessi che la popolazione siriana è mediamente tra le più giovani al mondo e che ora questo patrimonio inestimabile per il futuro rischia di andare smarrito: “un’intera generazione di siriani è a rischio” è la frase che più mi ha colpito.

Ora, nel mio piccolo, vorrei offrire il mio aiuto nel prevenire questo dramma. So che vi occupate anche di adozione a distanza: è possibile adottare a distanza un bambino siriano? Non posso garantire cifre elevatissime, ma credo che un mio modesto contributo possa assicurare almeno il cibo e l’istruzione a un piccolo siriano.

Vi chiedo quindi di farmi sapere come avviare questa collaborazione.

Grazie

Davide

 

andrea_moroniCaro Davide,

Ai.Bi. è presente in Siria da circa 3 anni con il suo progetto Non lasciamoli soli. L’iniziativa non prevede l’adozione a distanza, intesa come quota fissa di sostegno destinato a un singolo bambino a cui si garantiscono cibo, istruzione, cure mediche e gioco, in un rapporto di reciproca conoscenza “a distanza”. Ma è comunque possibile fare moltissimo per aiutare i piccoli siriani vittime della guerra. Per farlo si può scegliere tra diverse forme di sostegno: una donazione libera, un versamento sul conto corrente postale 3012 intestato ad Amici dei Bambini, l’attivazione di un Sostegno a Distanza per il progetto Non lasciamoli soli o una donazione a importo fisso. Con quest’ultima, per esempio, si può garantire una razione alimentare “ready to eat” a una delle famiglie sfollate da Aleppo (donazione di 15 euro), una cesta alimentare base per una famiglia (32 euro), un mese di supporto psicologico a 10 bambini per il recupero dallo stress post-traumantico (60 euro) oppure un contributo alla realizzazione di un nuovo ospedale pediatrico in condizioni di totale sicurezza (100 euro).

In Siria c’è estremo bisogno dell’aiuto di tutti. All’interno del Paese vivono 13 milioni di persone in stato di necessità, di cui circa 8 milioni sono sfollati interni che hanno perso tutto. Almeno la metà di questi sono bambini che hanno bisogno di aiuti umanitari urgenti.

Con il suo progetto, Ai.Bi. opera nelle aree di Idlib, Aleppo, Homs e Rural Damasco, con interventi di prima e seconda emergenza che forniscono supporto alimentare, sanitario, educativo e psicologico. In concreto ci occupiamo della distribuzione di razioni alimentari “ready to eat” (pronte al consumo) a chi non ha più un tetto sulla testa e di ceste alimentari per famiglie prive delle risorse fondamentali. Inoltre, grazie all’attività di un forno che produce 4 tonnellate di pane al giorno, garantiamo questo alimento a oltre 3mila famiglie. E assicuriamo il diritto al gioco e l’assistenza psico-sociale per i bambini colpiti da post-traumatic stress disorder: a questo scopo abbiamo attivato una ludoteca sotterranea, 3 spazi sicuri per minori e 9 unità mobili che consentono ai nostri operatori di raggiungere più di 9mila bambini. Infine, abbiamo avviato il progetto più ambizioso: la costruzione di un ospedale pediatrico in grado di assistere 300 persone al giorno e realizzato nella roccia sotto una collina, al riparo dalle bombe.

Ecco come impiegheremmo dunque il suo contributo. Con un suo piccolo impegno economico, potrà ridare il sorriso non a uno solo, ma a tanti bambini siriani.

Un caro saluto,

Andrea Moroni

Cooperazione internazionale di Ai.Bi.