parto in anonimato

La domanda che non ti aspetti: “vorrei dare mia figlia in adozione, cosa devo fare?”

Cara Ai.Bi.,

 sto aspettando un bambino; sono precisamente alla 18esima settimana e sono consapevole di non poterlo tenere con me. Vorrei darlo in adozione. Mi spieghereste come posso fare o cosa dovrei fare?

Grazie

Carissima,
qualunque sia il motivo che la spinge verso l’adozione regalare la vita ad un bambino, e anche una seconda chance, è sicuramente un atto di grande amore.

La legislazione italiana tutela il parto in anonimato e dunque per dare alla luce il suo bambino basterà andare in ospedale e, al momento del parto, riferire di voler restare anonima. La legge consente infatti di non riconoscere il bambino e lasciarlo nell’ospedale dove è avvenuto il parto.
Il suo nome rimarrà per sempre segreto, tanto che sull’atto di nascita sarà scritto: “nato da una donna che non consente di essere nominata”.

Dopo il parto, sarà l’ospedale a segnalare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni della presenza di un neonato non riconosciuto, consentendo l’avvio delle procedure di adottabilità e conseguentemente l’individuazione di una coppia idonea, che potrà adottarlo.
Il neonato vedrà così garantito il suo diritto di crescere ed essere educato da una famiglia.
La sua identità rimarrà comunque anonima e perfettamente tutelata.

 

Se invece volesse ricevere altri supporti, esistono associazioni in grado di aiutare le donne che vivono gravidanze indesiderate, visiti il sito  SOS Vita  o chiami allo 800 813 000.

 

Staff Ai.Bi.