Zone rosse, arancioni e gialle. Cosa si potrà o non si potrà fare. E dove

Dalla mezzanotte di oggi, 5 novembre e fino al 3 dicembre Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte e Calabria entreranno in lockdown

Con il decreto firmato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sono state ufficializzate quelle che dalle ore 00 di domani, venerdì 6 novembre (o dalle 24 di oggi, giovedì 5) diverranno ufficialmente “zone rosse” e “zone arancioni“. Aree che, quindi, applicheranno le misure più restrittive del nuovo DPCM, entrando di fatto in un nuovo lockdown. Zone rosse saranno la Lombardia, il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Calabria. Zone arancioni saranno invece Sicilia e Puglia. Soprendentemente la Campania, seconda per numero di contagiati, non rientra in nessuna delle categorie più a rischio.

Ma cosa si potrà e non si potrà fare nelle aree coinvolte? Nelle zone rosse entrerà in vigore, come già scritto, un sostanziale lockdown: sarà vietato qualsiasi spostamento da un comune all’altro e anche all’interno del proprio comune salvo che per necessità di lavoro, necessità o salute. Bar e ristoranti saranno chiusi sempre ma potranno effettuare servizio da asporto fino alle ore 22 e a domicilio senza restrizioni orarie. Tutti i negozi saranno chiusi a eccezione di supermercati, alimentari, farmacie e in generale tutti gli esercizi commerciali che vendono beni di prima necessità (edicole, tabaccherie, parrucchieri, lavanderie). Nelle zone rosse la didattica sarà a distanza per le università, tutte le scuole superiori e per la seconda e la terza media, mentre resterano aperte scuole elementari, asili e le prime medie. Sono sospese tutte le competizioni sportive tranne quelle riconosciute a livello nazionale dal CONI. Si potrà fare attività motoria nei pressi della propria abitazione. Il trasporto pubblico da e per le scuole sarà limitato al 50% della capienza.

Zone rosse, arancioni e gialle. Cosa si potrà fare: le differenze in sintesi

Nelle zone arancioni, invece, rispetto alle indicazioni precedenti, sarà possibile: spostarsi all’interno del proprio comune tranne dalle 22 alle ore 5 del mattino; la didattica in frequenza per tutte le scuole medie ed elementari; tenere aperte le attività commerciali a parte i centri commerciali, che dovranno restare chiusi nei giorni festivi e pre-festivi (ma al loro interno i negozi di prima necessità potranno restare aperti). Resteranno comunque chiuse palestre, cinema, teatri, centri sportivi.

Nelle zone gialle, cioè quelle ritenute con una situazione meno grave, sarà applicato quanto previsto dall’ultimo DPCM. Vale a dire: coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino salvo che per motivazioni di lavoro, necessità, salute; bar e ristoranti chiuderanno alle 18; la didattica a distanza sarà obbligatoria solo per le scuole superiori.