«Abbiamo un sostegno a distanza con un’altra associazione, ma non riusciamo a partecipare a Mi Spendo: perché?»

Antonietta scrive:
«Siamo in quattro in famiglia e abbiamo attivato un sostegno a distanza per una bambina, contattando un’associazione italiana. Fin da lunedì scorso ci siamo interessati alla vostra iniziativa Mi Spendo, ma non riusciamo a partecipare: come mai?».

 

Carissima Antonietta,
Mi Spendo è un progetto che intende sostenere tutte le famiglie accoglienti: cioè le famiglie adottive o affidatarie, le famiglie numerose e quelle che stanno portando avanti un sostegno a distanza. A queste ultime, però, chiediamo un piccolo requisito in più: che abbiano attivato un sostegno a distanza espressamente con Amici dei Bambini.
Lo facciamo per motivi molto precisi:
– perché i sostegni con Ai.Bi. (firmati dal sostenitore e dal rappresentante legale dell’associazione Amici dei Bambini) sono gli unici di cui possiamo verificare l’effettiva apertura;
– perché con le altre associazioni, anche per una questione di privacy, sarebbe difficile ottenere un “comprovante” della regolare esistenza di un sostegno a distanza;
– perché i sostegni a distanza con Ai.Bi. vanno espressamente a beneficio di progetti di accoglienza: sono cioè progetti studiati per far reinserire nella loro famiglia d’origine i bambini ospiti negli Istituti, o trovargliene una nuova. E questo li mette in linea con la vocazione dell’iniziativa Mi Spendo, che è specifica per l’accoglienza.

Daniela Biffi, responsabile area comunicazione di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini