Lettere al Direttore: «Lo Stato rimborsa il 50% delle spese? Non è vero»

Serena scrive:
Forse qualcuno dovrebbe per altro smentire il fatto che lo Stato rimborsa il 50% delle spese sostenute, perché questo NON è VERO!

Federica scrive:
Un’informazione di carattere puramente tecnico: la frase “dai 17mila ai 25mila euro” (confronta l’articolo di Flavia Amabile): «Anche se lo Stato italiano ne rimborsa la metà» è un po’ fuorviante. Lo Stato permette che, sulla metà della cifra spesa, non si paghino le tasse da imponibile, IRPEF e quant’altro (deducibilità del 50% delle spese finalizzate all’adozione), non che venga rimborsata la metà della cifra spesa. La cosa è un po’ differente e crea spesso molta confusione nel “bilancio” familiare delle spese.

Care Serena e Federica,

è giusto. Quel che Serena ha dichiarato con linguaggio diretto, Federica lo ha specificato in modo articolato: non si tratta di rimborso, bensì di deducibilità della spesa. Che, a sua volta, è da non confondere con la detraibilità. Spieghiamoci.

Le spese dell’adozione internazionale non possono venire detratte direttamente dalle tasse. Sono semmai deducibili, al 50%, dal reddito imponibile. Come far capire tutto questo al lettore digiuno di contabilità? Così: le spese per l’adozione beneficiano di agevolazioni da parte dello Stato, ma sono agevolazioni molto complesse.  In sintesi, spendendo per un’adozione internazionale 20mila euro, l’importo deducibile è di 10mila euro e l’effettivo risparmio in termini di imposte si riduce intorno ai 3mila-4mila euro. Il disappunto di Serena e Federica è quindi perfettamente comprensibile.

Infine, e forse soprattutto, sono agevolazioni che agiscono ex-post, cioè dopo che la spesa è avvenuta. A cose fatte, insomma. In corso di adozione, le coppie richiedenti non hanno scampo: devono spendere i famosi 20mila euro, impegno che spesso può essere affrontato solo attraverso l’apertura di un mutuo…

Per questo Ai.Bi. sta lavorando su una proposta di legge che renda gratuita l’adozione internazionale, attraverso la razionalizzazione delle spese e il trasferimento delle competenze dal Tribunale per i Minorenni agli Enti Autorizzati.

Antonio Crinò, Direttore Generale