“3 o 4 anni per adottare: ma le liste d’attesa non dovrebbero esaurirsi?”

Alessandra scrive:
È deplorevole questo terrorismo psicologico che molti Tribunali (e anche molti Servizi) fanno alle coppie con la scusa delle restituzioni… Una sola domanda: ma perché, se sono così tanti i bambini abbandonati rispetto al numero di famiglie con idoneità, una coppia idonea attende 3, 4 anni dal mandato all’Ente per abbracciare suo figlio? Le liste di attesa non dovrebbero esaurirsi?

Cara Alessandra,

è vero: i bambini abbandonati, stanti le dichiarazioni dell’UNICEF, sono 168 milioni e sono cresciuti a un ritmo che spaventa: 5 milioni l’anno, negli ultimi 5 anni.

C’è da precisare però che la lista di attesa presso gli enti autorizzati non rispecchia quei 3, 4 anni a cui lei si riferisce. Il tempo di attesa in lista è una variabile, che dipende da ente a ente. Tranne casi particolari o difficili, normalmente le liste di attesa come quella di Ai.Bi. hanno ridotto i tempi fino ai 12, 24 mesi.

Il grosso problema della lentezza dell’attesa dipende molto anche dalle lentezze burocratiche di alcuni Paesi stranieri.

Certo, i tempi lunghi, sommati alle risorse da mettere in campo e all’allarme generato da un aumento esponenziale di abbandoni, rischiano di far collassare tutto il sistema delle adozioni internazionali. Non possiamo rimanere con le mani in mano. L’abbandono ha proporzioni gigantesche e proprio per questo è necessario apportare delle modifiche nell’iter e nelle procedure, capaci di sveltirli e di venire incontro alle coppie in fatto di tempi almeno nel nostro Paese.

È quanto proponiamo nel nostro Manifesto, e che ci auguriamo di portare all’attenzione del Governo e del Parlamento: abbattere i tempi dell’iter per l’idoneità e uniformare il trattamento delle coppie.

Irene Bertuzzi, area formazione di Ai.Bi., Associazione Amici dei Bambini