I ragazzi in balìa dei media. Abbandonati fra tv e web

bambini tvNel rapporto tra bambini e media, i genitori predicano bene, ma razzolano male. Mamma e papà si dicono favorevoli alle varie misure di protezione pensate per impedire l’accesso dei loro figli a contenuti inadatti, ma sono essi stessi a non dare il buon esempio. Lo dimostra la ricerca “Media e minori” realizzata dal Censis per il Corecom Lazio. Si tratta di un’indagine sulle famiglie della regione con figli fino a 13 anni, finalizzata a verificare l’efficacia delle politiche di tutela dei ragazzi di fronte ai diversi mezzi di comunicazione. Da quanto emerso, è chiaro che gli argini messi in campo da istituzioni e operatori non funzionano.

Tra i vari media, a farla da padrone è ancora la televisione. La guardano 9 ragazzi su 10 e quasi la metà lo fa per più di 3 ore al giorno. Dati che preoccupano i genitori che lanciano l’allarme e sostengono in massa che ci sia una relazione tra la crisi dei valori e i modelli proposti dai media. Ma i primi video-dipendenti sono proprio loro: il 66% guarda la tv per 2 ore al giorno, il 25% la segue sul web. La scarsa attenzione dei genitori rende di fatto inutile il parental control, il filtro elettronico inserito nei televisori di ultima generazione. Il quale sarebbe anche uno stratagemma affidabile per impedire ai ragazzi la visione di programmi non adatti a loro. Peccato che, per funzionare, deve essere impostato e attivato dai genitori. Che in 7 casi su 10 non lo fanno. E il problema diventa addirittura paradossale alla luce del fatto che, proprio in seguito all’istituzione del parental control, il legislatore ha permesso alle emittenti di liberalizzare i palinsesti e di trasmettere a tutte le ore programmi vietati ai minori di 14 anni.

Ma negli ultimi anni si è assistito anche al boom degli altri media. Tanto che oggi il 51% dei ragazzini di 10 anni naviga su internet senza avere un adulto accanto. I genitori infatti ammettono di non avere tempo per sedersi con i figli mentre questi navigano sul web. Il 25% dei minori  di 13 anni è connesso a internet fino a 3 ore al giorno. Il 64% del tempo è dedicato alle ricerche scolastiche e un altro 30% alla musica. Ma ci vuole poco per accedere a contenuti violenti, siti a luci rosse o relativi a giochi d’azzardo. Le protezioni sono quasi impossibili: il 20% delle famiglie dichiara di essersi accorte che i ragazzi si sentono attratti da contenuti inadatti.

Il cellulare, spesso regalato ai piccoli per poterli tenere sotto controllo, viene usato per almeno un’ora dal 22% e fino a 4 ore dal 23% dei bambini di 7 anni.

Restano poi sempre i videogiochi, utilizzati ogni giorno dal 40% dei bambini. Ma anche da un quinto dei genitori che dedica alle giochi virtuali, anche nella loro versione violenta, almeno un’ora della giornata.

 

Fonte: Avvenire