Jennifer. “Qui ho imparato cosa vuol dire essere una mamma: ora il mio bambino è salvo”

mimosaVivere la quotidianità con il proprio bambino dando senso a ciò che avviene, essere sostenuta e aiutata nell’ affrontare la routine con  il ritmo dell’impegno, del tempo libero, dei momenti comuni mamma-bambino e dei momenti per sé, del dover fare e del poter scegliere. Questo lo scopo delle comunità mamma bambino in cui Ai.Bi. Amici dei Bambini crede fermamente come strumento per combattere e prevenire l’abbandono, tutelando e sostenendo la figura materna.

La Comunità Mamma-Bambino è un luogo residenziale in cui abitano 4/5 nuclei mamma-bambino costantemente affiancati da un gruppo di educatori impegnati ad accompagnarle verso una genitorialità responsabile. E’ riservata a gestanti e a madri con propri figli che per situazioni di rischio o per gravi problemi sociali e affettivi, abbiano bisogno di essere allontanate dalla famiglia d’origine ed inserite in un luogo protetto.

Nelle comunità mamma-bambino gli operatori aiutano le giovani ad aumentare la consapevolezza rispetto alla propria condizione di mamma, ad elaborare l’esperienza della genitorialità vissuta in rapporto alla propria storia personale ed alle proprie aspirazioni e  a sviluppare il rapporto madre – figlio, in relazione all’età e alle esigenze del bambino. Insomma a porre le basi per un’autonomia personale attraverso esperienze lavorative e di formazione.

Ma per le giovani ragazze, la comunità mamma-bambino  è anche molto di più: un punto di riferimento, un luogo accogliente, una casa in cui le gestanti e le giovani mamme si sentono accolte ed amate. Come racconta Jennifer (nome di fantasia*) in questa sua lettera: “Un giorno per ricordarsi di essere volute bene”

Mi chiamo Jennifer e vivo in Italia da poco tempo con il mio bambino.

Qualche giorno fa ho vissuto un’esperienza proprio bella e ve la voglio raccontare.

Nei giorni scorsi mi era stato detto che sabato 8 marzo sarebbe stato un giorno particolare, diverso dal solito. Io ero molto curiosa, ma non capivo di cosa si trattasse. Mi avevano detto che era la festa della donna, ma non mi sembrava una cosa così importante, né tanto meno da festeggiare.

Quel giorno ho vissuto un’emozione che non avevo mai vissuto prima, cioè  mi sono sentita guardata e voluta bene, così come sono.

Partendo dal mio risveglio, quando l’educatrice ha fatto trovare a me e a tutte le mie amiche un tavolo bello, accogliente, con un fiore per ognuna da noi, e una colazione che ci aspettava. Poi la giornata è proseguita con una bella gita al parco e un pranzo semplice sedute su un prato, mentre il mio bambino e gli altri giocavano allegri divertendosi come dei matti.

È stata una giornata in cui mi sono sentita bene con me stessa e con gli altri, e ho capito che questa festa è davvero speciale per tutte le donne come me. È un giorno per ricordare che tutte le donne, come me, hanno un valore grande e hanno diritto ad essere volute bene e apprezzate”.