Repubblica democratica del Congo. Vivre en famille: “Ascolti il suo cuore di mamma: lasci partire i bambini”

bambini congoLasciar partire immediatamente i bambini per i quali le sentenze di adozione sono state regolarmente pronunciate. Non usa mezzi termini “Vivre en famille”, organismo francese di solidarietà internazionale e autorizzato a realizzare adozioni, operante nella Repubblica democratica del Congo dal 2004, che sul proprio sito ufficiale torna a parlare di adozioni bloccate nel Paese ed evidenzia come ad oggi nessun bambino abbia potuto raggiungere i suoi genitori nonostante ci siano state numerose “sedute” di lavoro tra i Paesi coinvolti e il governo congolese.

Vivre en famille ha anche interpellato Mme Olive Kabila “facendo appello al suo cuore di donna e madre” e organizzato una conferenza stampa nei prossimi giorni a cui prenderanno parte un giudice minorile e i rappresentanti di organismi di adozione internazionale dei Paesi stranieri, operanti in RDC.

A seguire la versione integrale, tradotta, della comunicazione pubblicata sul sito. Per leggere quella originale clicca qui.

“E’ dal 23 settembre 2013 che il governo congolese ha sospeso il rilascio dei permessi di uscita dei bambini congolesi adottati da stranieri nell’obiettivo di mettere “ordine”. Nel giugno 2015 la commissione interministeriale,  istituita due mesi prima, ha confermato la validità di diverse sentenze di adozione. Ma ad oggi nessun bambino ha potuto ancora raggiungere i suoi genitori. E questo nonostante vi siano state numerose sedute di lavoro tra i Paesi coinvolti e il governo congolese.

Vivre en famille, organismo francese di solidarietà internazionale e autorizzato a realizzare adozioni, operante in RDC dal 2004, ha provato delusione, incomprensione fino ad una vera e propria paura di non veder mai più realizzati i propri scopi; per questa ragione i genitori fanno appello al cuore di donna e di madre di Mme Olive lembe Kabilae Vivre en famille, per questi motivi,  ha interpellato ieri, come estrema ratio, il Gabinetto della First Lady, Mme Olive Lembe Kabila.

Oltre a questa azione che si è sostanziata con il deposito di  una lettera aperta, Vivre en famille ha intenzione, all’inizio di agosto, di organizzare una conferenza stampa per dare visibilità e mantenere vivo l’interesse superiore del minore e per tutti quei dossier validati ma che ancora sono bloccati. L’obiettivo è anche quello di coinvolgere  i giornalisti e  la popolazione affinché prevalga la necessità imperativa di lasciar partire immediatamente i bambini per i quali le sentenze di adozione sono state regolarmente pronunciate.

Nella Repubblica democratica del Congo, Vivre en famille è rappresentata da Jules Kidinda, Coordinatore delle imprese del Gruppo L’Avenir, presentatore ed editore di trasmissioni che riscuotono grande successo nella televisione congolese e su internet. Sappiamo che ha moltiplicato i suoi interventi alla radio e alla televisione congolese a favore dell’adozione internazionale, e la sua pagina Facebook è letta regolarmente da 25 mila famiglie, distribuite nei vari Paesi coinvolti  nelle adozioni in RDC. E’ considerato da queste famiglie, dai suoi compatrioti e dalle autorità del Paese come il portavoce dei bambini orfani e in condizioni di vulnerabilità, cosi come dei loro genitori adottivi.

In quest’ottica è in cantiere una conferenza stampa per i prossimi giorni: sarà presieduta da Jules Kidinda insieme a tutti gli altri membri di Vivre en famille giunti dall’Europa.  Per quest’occasione saranno presenti un giudice dei bambini e i rappresentanti di organismi di adozione internazionale dei paesi stranieri, operanti in RDC. Durante l’incontro, verranno proiettati due reportages, uno  sui benefici  dell’adozione per i bambini adottati e l’altro sui sentimenti di angoscia  che provano le famiglie in attesa di poter abbracciare i propri figli. Durante l’incontro rimarranno al centro dell’attenzione I bambini orfani ospiti negli istituti”.

Fonte: http://groupelavenir.org/