Maria Vittoria Brambilla (Presidente della commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza): “La crisi delle adozioni risiede nell’assenza di interesse del Governo e nella ridotta attività della CAI”

brambillaCaro Presidente, per impegni assunti in precedenza, non mi è possibile accogliere il Suo gentile invito e partecipare al convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro – La scelta politica dell’accoglienza”. Con la presente trasmetto a Lei e a tutti i partecipanti i miei migliori auguri di buon lavoro, con alcune considerazioni che sintetizzano in poche righe ciò che avrei voluto dire. È del tutto appropriato chiedersi se l’adozione internazionale abbia veramente un futuro. Il pluriennale, sensibile declino delle domande e dei decreti di idoneità in Italia corrisponde ad una tendenza globale, registrata anche dagli Stati Uniti e dai principali Paesi europei. Da questo fatto bisogna partire anche per l’analisi del caso italiano, ma senza lasciarsi sviare da pregiudizi”. Inizia così il messaggio inviato da Michela Vittoria Brambilla,Presidente della commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, con cui ha preso parte al Convegno  “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza” in programma da ieri e che continua oggi a Gabicce Mare (Pesaro Urbino) nell’ambito della XXIV settimana di Studi e Formazione delle associazioni Ai.Bi. e La Pietra Scartata.

Accanto a fattori globali (quali il supposto miglioramento delle condizioni di vita, salute e istruzione in molti dei tradizionali paesi d’origine e il perdurare della crisi economica) – continua il messaggio – hanno contribuito a determinare il picco negativo del 2013 (2.825 adozioni) fattori di origine “interna”. Non sono cause sconosciute o misteriose, ma – direi – ben note e frequentemente denunciate: i costi dell’adozione internazionale ed il peso opprimente della burocrazia, ai quali si aggiunge, da qualche tempo, l’evidente mancanza di interesse, da parte di chi ci governa, alla promozione di questa forma di genitorialità”.

Come parlamentare, ho presentato una proposta di legge (AC 2434) che  – precisa- affronta i primi due problemi, prevedendo lo snellimento dell’iter e la detraibilità al 100% delle spese sostenute per l’espletamento delle procedure (sulla base dell’appartenenza a determinate categorie reddituali) e una detrazione massima di 5000 euro per i trasferimenti e i soggiorni all’estero. Purtroppo la proposta non ha fatto passi avanti. Il clima non appare favorevole ad una discussione”.

“Che manchino interesse ed energia – precisa la presidente della commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza– è dimostrato da alcuni indizi, come la ridotta attività della CAI, l’assenza (siamo ormai nella seconda metà dell’anno)dei dati statistici relativi al 2014, il buio fitto su alcuni dossier (a partire da quello congolese)”.

Per la Brambilla “per rilanciare l’adozione internazionale occorre innanzitutto condividere davvero, non solo a paroleun principio primario come l’eguaglianza tra genitorialità biologica e genitorialità adottiva, elaborare una politica coerente ed attuarla con determinazione attraverso provvedimenti legislativi ed amministrativi efficaci. E’ quanto auspico con la massima convinzione. E spero che i contributi portati dal vostro convegno possano servire da stimolo per una vera “riforma” dell’adozione internazionale. Lo chiedono migliaia di bambini e di famiglie, che attendono solo di potersi incontrare”