Family Lab. Monya Ferritti (Care): “Sostegno alle famiglie e lavoro in rete per dare un futuro all’adozione internazionale”

ferritti-convegnoUn successo su tutti i fronti: sia per la quantità dei soggetti intervenuti che per la qualità del lavoro svolto. Così Monya Ferritti, presidente del Care (Coordinamento delle associazioni familiari adottive e affidatarie in rete) definisce il Family Lab 2, svoltosi a Roma il 17 ottobre. Una giornata che ha dato vita a quattro focus group tematici a cui hanno partecipato i rappresentanti di enti autorizzati, associazioni familiari e servizi territoriali, seguiti dalla tavola rotonda durante la quale i vari attori dell’adozione internazionale hanno incontrato gli esponenti del mondo della politica. Ai quali hanno portato le loro proposte per una rinascita dell’accoglienza adottiva in Italia.

A emergere con particolare forza è stata soprattutto l’esigenza di una riorganizzazione della Commissione Adozioni Internazionali e dell’intero sistema. “Gli esponenti della maggioranza hanno annunciato la disponibilità da parte del Governo a rivedere l’organizzazione della Cai – spiega Monya Ferritti -. In generale i politici intervenuti hanno dato l’impressione di accogliere le proposte formulate da enti, servizi e associazioni familiari. Ora stiamo a vedere in che termini queste proposte verranno attuate. In  ogni caso, è evidente il fatto che il Governo abbia finalmente deciso di prendere a cuore la materia dell’adozione internazionale”.

Tra le novità più importanti ipotizzate durante i gruppi di lavoro c’è quella del “bollino blu”: una serie di parametri in base ai quali le associazioni familiari in accordo con un soggetto terzo valuterebbero l’operato degli enti, in particolare per quanto riguarda i delicati aspetti della trasparenza contabile.

Importanti aperture anche sul fronte del sostegno economico alle famiglie adottive. “L’onorevole Zanin del Partito Democratico – dice la presidente del Care – ha auspicato l’inserimento nella legge di Stabilità per il 2016 del rifinanziamento del Fondo Adozioni, fermo al 2011”. Ma l’intenzione dei partecipanti ai focus group è quella di non fermarsi qui. Dalle discussioni della mattina, infatti, è emersa la necessità di istituire anche un Fondo per le situazioni di adozione critiche e di emergenza: un tema che, assicura Monya Ferritti, ci si è impegnati a riproporre presto ai rappresentanti delle istituzioni.

Tra gli obiettivi raggiunti Ferritti cita anche le aperture espresse dai ministeri della Salute e del Lavoro. “Il primo – precisa la presidente del Care – si è detto disponibile ad attivare con le associazioni familiari un lavoro finalizzato alla formulazione di un protocollo nazionale per offrire maggiori garanzie di salute ai minori adottati”. Con il dicastero del Lavoro si è invece discusso della possibilità di equiparare i congedi parentali e per malattia dei genitori adottati a quelli dei genitori biologici.

Soddisfazione non solo per l’accoglimento da parte degli esponenti politici delle proposte portate dai vari attori dell’adozione internazionale, ma anche per i lavori svolti durante i focus group della mattina. “L’obiettivo raggiunto – dichiara Monya Ferritti – era quello di permettere ai vari soggetti di sedersi attorno a un tavolo e di realizzare quella contaminazione e quella conoscenza reciproca indispensabili per fare davvero rete tra loro”.