Trentino: “Qui si fanno più figli: vi spieghiamo perché”

 TRENTOÈ il Trentino il luogo ideale per le famiglie italiane. Lo dimostrano i dati sulla natalità, i servizi e la soddisfazione dei cittadini e soprattutto le politiche sociali che hanno messo la famiglia al centro dell’attenzione.

Nella Provincia Autonoma di Trento vivono le donne che, statisticamente, fanno più figli di tutta Italia: 1,44 a testa, a fronte dell’1,29 della media nazionale. Ma lo stesso territorio è anche quello in cui i bambini da 0 a 2 anni ricevono il maggior numero di servizi e in cui il 43,6% dei cittadini si dichiara molto soddisfatto delle proprie relazioni familiari, mentre in Italia la media è del 33,8%.

Qual è il segreto di questo benessere delle famiglie trentine? Una politica sociale che non mira tanto a rimuovere un disagio, quanto piuttosto a sostenere un benessere. “Perché la famiglia non è un problema, ma una risorsa e bisogna leggere tutte le politiche in maniera familiare”, dice Luciano Malfer, dal 2011 alla guida dell’Agenzia per la famiglia della Provincia di Trento, una struttura parallela agli assessorati istituita appositamente per sostenere la famiglia, la natalità e le politiche giovanili. Lo stesso Malfer spiega il funzionamento dell’Agenzia che ruota attorno a due valori fondamentali: Family Friendly e Family Audit.

Il primo è una sorta di marchio assegnato a chi rispetta determinati criteri. “Fino a oggi sono 100 le organizzazioni che hanno aderito – dice Malfer -: il 70% private e il 30% pubbliche, tra cui Comuni, Asl, imprenditori, commercianti, albergatori, aziende, cooperative sociali e associazioni”. Il Family Audit, invece, riguarda “l’idea di aggiungere alle tante certificazioni quella sulla conciliazione famiglia-lavoro”, per creare “flessibilità e cultura aziendale”. Il tutto “a costo zero – rassicura Malfer -, perché non si investe denaro pubblico. Non contano i soldi. In queste politiche la vera carta vincente è un modello di gestione che concepisce la famiglia come risorsa della società. Nella logica classica si distribuiscono assegni. Nella nostra Provincia invece abbiamo protocolli con Regioni e Comuni per verificare l’applicabilità in altri territori”.

Che cosa ha spinto il Trentino a compiere queste scelte? Lo spiega il presidente della Provincia Ugo Rossi: “Siamo un territorio di montagna e per noi è molto importante evitare lo spopolamento mantenendo i servizi”. Una strategia che richiama anche famiglie da fuori regione. È stato così, per esempio, per Simona e Giuseppe, pugliesi e genitori di 4 figli. Oggi sono coordinatori provinciali dell’Associazione nazionale famiglie numerose. E hanno il ruolo di “mettere il ‘becco’ un po’ dappertutto: perché la famiglia, cellula primaria della società, abbia voce”. Una voce che in Trentino sembra davvero essere ascoltata.

 

Fonte: Famiglia Cristiana