Migranti. Max Laudadio (Striscia la notizia): “Accogliere un profugo è una delle esperienze più belle che ci siamo trovati a vivere”

maxDalle parole ai fatti. E così facendo…dando il buon esempio a quanti si limitano a riempirsi la bocca d’aria e di buoni propositi per poi alzare muri mentali più alti di quelli che si stanno ergendo in giro per l’Europa contro gli immigrati.

Ad aprire le porte di casa sua è Max Laudadio, volto noto di Striscia La Notizia e testimonial storico di Ai.Bi., Amici dei Bambini. Ancora una volta scende concretamente in campo al fianco dei più fragili con una convinzione assoluta.

Che ci sia un problema è sotto gli occhi di tutti. Migliaia di persone in fuga da guerre, persecuzioni e fame sono qui: dobbiamo aiutarle –dice Max Laudadio a La Provincia di Varese –. E l’unica strada possibile è quella dell’integrazione”.

E così mettendosi in gioco sul piano privato, da sette mesi ha accolto nell’abitazione di Cuasso al Monte dove vive con la famiglia, Stanley, un giovane rifugiato nigeriano, e sul piano sociale impegnandosi con l’Associazione On in progetti di salvaguardia della Natura. “Accoglierlo è una delle esperienze più belle che ci siamo trovati a vivere – spiega Laudadio – è un ragazzo fantastico in fuga da un Paese dove non ci sono guerre ‘ufficiali’, ma dove è ad esempio in corso un vero e proprio eccidio nei confronti dei cristiani”.

Nessuna paura nell’aprire le porte a questo ragazzo che per fuggire ha camminato per due settimane nel deserto quasi senz’acqua e quando è arrivato in Italia era analfabeta. “Nessuna paura – continua –  perché è la paura che ci impedisce di risolvere il problema. Di dare una mano nel realizzare quell’integrazione necessaria di cui parliamo”.

Molti Comuni si riempiono la bocca – aggiunge –  dicendo di voler impiegare i profughi in realtà sfruttano soltanto il lavoro di queste persone”. Il progetto On, proposto al Comune di Cuasso con favore, vede invece l’ente comunale mettere in contatto chi gestisce l’accoglienza con le associazioni che operano sul territorio sempre alla ricerca di volontari per cause sociali rivolte a tutti. “Il problema c’è e va risolto alla base – conclude – . Ci sono disperati in fuga che devono essere aiutati, e sono la maggior parte, e ci sono i delinquenti. Come del resto ci sono delinquenti italiani. L’onestà non è una questione di razza”.

Fonte: La Provincia di Varese