Una “Bomba al cioccolato” dalla Bielorussia all’Italia: la storia di Piotr, dal “luogo dei non figli” a quell’assaggio di vita nuova

f-r-pistoiaQuando Piotr le chiese perché stesse facendo tanto per lui, Marta con tutta la naturalezza del mondo gli rispose: “E perché non dovrei farlo? Se mi dai un buon motivo, vinci una bomba al cioccolato!” Bomba al cioccolato è il titolo del libro che racconta proprio la vita di Piotr, la storia vera di un ragazzo bielorusso accolto in Italia, narrata con la voce di un bambino prima e di un adolescente poi. L’ha scritto Francesca Romana Pistoia, giornalista ed esperta di intercultura, che lo presenterà a Roma, martedì 27 settembre alle ore 18, nella Residenza Borromini, in via Santa Maria dell’Anima 30.

Siamo a Minsk, capitale della Bielorussia. Piotr ha 10 anni e un giorno suo padre lo porta con sé in un viaggio in treno con destinazione Brest, nel sud del Paese. Quelli saranno gli ultimi momenti che il bambino passerà con lui. Arrivati a Brest, suo padre lo lascia in un istituto: il luogo dei non figli, “parcheggio” destinato a tanti bambini sottratti ai genitori per cattiva condotta o indigenza oppure abbandonati a causa di “ripensamenti post nascita” da parte di genitori come i suoi. Il padre di Piotr è infatti un uomo dai grandi eccessi e dalla vita senza regole, mentre la madre è un’eroinomane che vive in un ospedale psichiatrico.

Con i suoi compagni di istituto, tutti avvolti nella stessa sofferenza, Piotr vive ininterrottamente fino all’estate del 2006. Quando arriva la svolta della sua vita. Alla fine dell’anno scolastico, il direttore della struttura annuncia ai ragazzi che trascorreranno le vacanze ospiti di famiglia italiane. Il ragazzino è spaventato, incerto, ha paura di allontanarsi dall’unico luogo in cui si sente protetto. Ma il suo disagio è destinato a durare ben poco. A Roma incontra Marta che lo accoglie e lo tiene con sé come un figlio per 3 mesi. Per Piotr quel periodo è un assaggio di vita nuova, che culmina nello sfrenato ballo liberatorio di una sera in cui capisce che non ha più nulla da temere.

Piotr sarebbe tornato a Roma tante altre volte, sia in estate che in inverno. Il freddo del suo Paese e dell’abbandono era diventato più sopportabile, sapendo che, da qualche parte, qualcuno lo stava aspettando.

 

Fonte: la Repubblica