Francia, stop alle adozioni internazionali in Dominica. L’Autorità Centrale informa le famiglie sulla sospensione di tutte le procedure

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Stop alle adozioni internazionali dalla Dominica. Questa la decisione presa il 16 dicembre dalla Mission de l’Adoption Internationale, l’Autorità Centrale francese. Con un suo comunicato del 6 gennaio, la Mai ha infatti informato tutte le famiglie il cui iter adottivo in Dominica è in corso che le adozioni internazionali nel Paese caraibico sono sospese. La decisione è attualmente in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

L’Autorità Centrale di Parigi motiva la sua scelta affermando che “i principi etici e le regole di politica pubblica in materia di adozioni internazionali” in Francia “non sono rispettate in Dominica”. “Le procedure – si legge sempre nella nota del 6 gennaio – non soddisfano i principi fondamentali definiti dalla Convenzione internazionale dei diritti dei bambini”.

Con lo stesso comunicato la Mai rende noto anche che, a partire dal 1° febbraio 2017, non verranno accolte o istruite richieste di visti di lungo soggiorno per adozione in Dominica.

Infine, la Mission de l’Adoption Internationale richiama l’attenzione delle famiglie sul fatto che le procedure adottive che, nonostante la sospensione, giungeranno alla pronuncia di una sentenza di adozione da parte delle autorità del Paese centroamericano potrebbero non essere riconosciute dai tribunali francesi, oltre a vedersi negato il visto di lungo soggiorno per adozione in Dominica.

Le puntuali informazioni fornite dalla Mai alle famiglie adottive francesi sono una delle tante testimonianze di come l’Autorità Centrale di Parigi sia attiva e lavori quotidianamente tessendo i rapporti con i vari attori dell’adozione internazionale. Non si deve andare tanto lontano, quindi, per trovare un’Autorità Centrale che funzioni. A dispetto della nostra Commissione Adozioni Internazionali, paralizzata da circa 3 anni, incapace di fornire, quasi sempre, anche le più basilari informazioni alle famiglie e agli enti autorizzati e con un sito internet fermo ormai da giugno.

 

Fonte: Diplomatie.gouv.fr