L’Olanda fa dietrofront: le adozioni internazionali non vanno fermate ma vanno migliorate le procedure e 5 enti autorizzati sono troppi

parlamento-olandese-520x390“Il governo olandese non fermerà le adozioni internazionali: anzi saranno migliorate le procedure adottive dedicando a queste maggiori attenzioni”. A dichiararlo è Klaas Dijkhoff , Segretario di Stato di sicurezza e di giustizia che blocca così la proposta shock del Consiglio per la protezione della gioventù dei Paesi Bassi che a fine 2016 aveva proposto la soppressione delle adozioni internazionali.

Precisamente, a novembre scorso, il Consiglio per la protezione della gioventù dei Paesi Bassi aveva pubblicato un rapporto con cui  metteva in dubbio i benefici di cui potrebbero godere i bambini accolti nelle loro famiglie adottive. Da un confronto tra questi e i meccanismi burocratici ed economici che regolano il settore, a giudizio degli esperti, la bilancia sembrerebbe non pendere dalla parte dell’interesse dei minori. Una proposta shock che non ha mancato di generare immediate e forti reazioni tra coloro che si occupano di accoglienza dei bambini abbandonati anche al di fuori dell’Olanda.

Ed ecco il dietrofront da parte del Governo olandese che nella persona del Segretario di Stato Dijkhoff nei giorni scorsi ha precisato che “un processo di adozione ben regolata” offre opportunità per i bambini così come “un’opportunità per le persone che desiderano avere un figlio per realizzare il loro desiderio attraverso un percorso legale“.

Dunque il governo ha deciso di non seguire il Consiglio e nel frattempo mette mano alle misure per migliorare le procedure.

Ad esempio, l’Autorità Centrale per la Sicurezza internazionali del bambino sarà maggiormente coinvolto nei contatti con il Paese di provenienza del minore stesso. Il Governo intende, infine, ridurre il numero di organizzazioni che possono mediare adozioni dall’estero. Attualmente sono cinque le organizzazioni operative nei Paesi Bassi.

Fonte: nltimes.nl