Ecco ciò che l’ Espresso non racconta. Isabella Fiocchi: “La mia storia infinita con Enzo B nel silenzio assoluto della CAI”

adozioni bloccateDopo Sarah Maestri ha preso la parola Isabella Fiocchi, altra mamma adottiva, che ha raccontato la sua “storia infinita” con Enzo B.

 Ottenuta idoneità nel 2011, abbiamo dato mandato ad Enzo B che ci ha destinato al Senegal – racconta – Siamo rimasti nel buio in balia del nulla assoluto fino al 2014: chiedevamo informazioni ma non ottenevamo alcuna notizia precisa (se non richieste di pagare ulteriori rate per invio di documenti) fino a quando riusciamo a farci ricevere dalla presidentessa di Enzo B la quale si giustifica appellandosi ad una ‘asimmetria di informazioni ‘normale’ …che fa parte del gioco…che le adozioni sono lunghe, difficili…’. Tutte motivazioni assolutamente insoddisfacenti e verbali fino alla proposta da parte di cambiare Paese e di dirottarci sul Vietnam con ulteriore esborso di denaro (il doppio del saldo versato fino a quel momento)”.

 “Alla nostra richiesta di accedere alla documentazione che era stata inviata in Senegal – continua – ci rispondono che non la trovavano, che non era possibile averla”. ”A quel punto abbiamo provato a chiedere aiuto alla Cai – precisa Isabella – ma ogni tentativo era un buco nell’acqua fino a riuscire a sapere dall’Ambasciata di Dakar che il Senegal era un Paese chiuso alle adozioni dal 2011. Ovvero da molto prima che venissimo destinati al Paese stesso”.

“Non è ammissibile – precisa – questa discrepanza tra la selezione estenuante a cui viene sottoposta una coppia e l’insufficiente monitoraggio sugli enti da parte della CAI”

“Basta con le false speranze – concludecon le asimmetrie di informazioni e con contratti non corretti: Enzo B ci ha fatto firmare un contratto in cui non ha alcun obbligo sulla rendicontazione con assenza assoluta di trasparenza. La CAI si faccia carico di tutto ciò: per il bene dei nostri bambini

E così riprendendo la parola, il deputato Moscatt ha ribadito l’appello a Gentiloni “venga sbloccata la situazione attuale delle adozioni internazionali; Le chiediamo nel rispetto e nella tutela dei bambini che vengano velocizzati e semplificati i processi d’adozione, per poter far vivere insieme chi ha tanto amore da dare con chi questo amore ha tanto bisogno di riceverlo. Noi ci prendiamo l’impegno di andare fino in fondo nel sostenere queste famiglie e questa battaglia: siamo pacifisti ma non pacificati”.

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