Roè Volciano (Bs), 1° aprile. Ritorna in scena “Ma Dio tace” Dallo scandalo dell’abbandono alla scoperta dell’adozione

abbandonoCome può una mamma abbandonare suo figlio? E un bambino abbandonato può ancora avere fiducia nell’amore di nuovi genitori? Quanti anni può vivere nell’attesa e nella speranza di questo incontro? E’ possibile essere davvero mamma o papà di un figlio nato da altri? Le domande che si presentano ogni giorno nella mente di una coppia adottiva sono tante e complesse. Le risposte, invece, sono difficili da trovare. Ecco perché ogni famiglia adottiva sente dentro di sé un vuoto che può colmare in un solo modo: immergendosi in una dimensione diversa da quella del quotidiano. La dimensione della spiritualità che rende la scelta adottiva, già di per sé una meravigliosa forma di accoglienza, una vera e propria vocazione. Fondamento della spiritualità dell’adozione è “Ma Dio tace. Abbandono, speranza, adozione”, opera di Marco Griffini, fondatore e presidente di Ai.Bi. Amici dei Bambini. Dal testo, edito da Àncora, è stato tratto uno spettacolo teatrale che, sabato 1° aprile, verrà proposto a Roè Volciano, in provincia di Brescia.

L’appuntamento è per le ore 21, nella parrocchia di San Pietro in Vincoli, in via san Pietro 8. Per iniziativa delle famiglie dell’associazione “La Pietra Scartata” della Lombardia sarà quindi portata in scena la rappresentazione in 3 atti del mistero dell’adozione che induce lo spettatore a interrogarsi sullo scandalo dell’abbandono, con la generosità di chi riconosce che la salvezza si manifesta “nell’accoglienza, nella donazione di sé fino ad accogliere l’altro totalmente”. È questo infatti l’insegnamento di Gesù, abbandonato dal Padre sulla Croce: “Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me”.

Ponendosi come viaggio nella contemplazione e punto di riferimento della spiritualità dell’adozione, “Ma Dio tace?” è un’esperienza di riflessione che induce a diffondere, dal palcoscenico, il grido di Gesù sulla Croce: “Padre, perché mi  hai abbandonato?”. Lo stesso grido che risuona, senza risposta, da ogni angolo del mondo in cui si trovano i milioni di bambini abbandonati dei nostri giorni.

“Ma Dio tace” parte quindi dalla morte di Gesù e arriva alla Sua Resurrezione. La rappresentazione si articola attraverso 4 scene – l’urlo di Gesù crocifisso, i silenzi, la Sua morte, la scoperta della tomba vuota – che permettono di scoprire a fondo i suoi protagonisti: Gesù in croce, il bambino abbandonato, lo Spirito Santo, la coppia sterile, la mamma che abbandona suo figlio, il papà adottivo. Al centro di tutto, il minore abbandonato: piccola presenza che porta lo spettatore a tracciare un percorso di salvezza fondato sulla speranza di chi ha vissuto o sta ancora vivendo la condizione dell’abbandono.