I bambini di Irkutsk non hanno perso la speranza. Nuovi scenari per l’adozione internazionale con Ai.Bi. in Russia

Correva l’anno 2012 quando Ai.Bi., dopo aver concluso 4 adozioni decise di interrompere la collaborazione con la Regione di Irkutsk, le procedure di adozione costellate da continui rinvii di udienze, da richieste di integrazioni documentali impossibili da produrre, erano diventate un cammino impervio per le coppie che si presentavano in quell’area. Tutto ciò a causa di una magistratura locale fortemente contraria all’adozione internazionale. Oggi, con le nomine di nuovi giudici, più aperti verso l’adozione internazionale, si è deciso di ripartire anche con questa Regione, aprendo un nuovo canale per le famiglie con disponibilità ad accogliere bambini fino 6 o 7 anni di età.

Nella Federazione Russa, afferma Anna Kuznetsova – Commissario per i diritti dell’infanzia, esiste anche il problema degli abbandoni ripetuti, aumentati nell’ultimo periodo del 36,8%. Famiglie affidatarie che accolgono bambini per ottenere sussidi mensili decisamente significativi, ma che come dimostrano i dati, non è raro che vengano poi ri-abbandonati.

Recentemente, la stampa locale ha raccontato di una famiglia affidataria di Kaliningrad che accoglieva in affidamento sette bambini nella fascia di età compresa tra i 3 e  i 12 anni, oltre a 2 figli biologici, che dopo essersi trasferita a Mosca ha ri-abbandonato tutti i 7  minori non essendo riuscita ad ottenere dal Governo di Mosca la registrazione dello “status di famiglia affidataria moscovita” che prevede un sussidio mensile di circa 85.000 rubli pari a 1.400 euro per ogni minore; senza tale registrazione il sussidio sarebbe diventato di soli 20.000 rubli pari a 333 euro mensili.

L’accaduto ha suscitato diverse polemiche riportando all’attenzione della società il problema degli abbandoni ripetuti e dei bambini abbandonati in “stand by” che non hanno perso la speranza di diventare “figli per sempre”.