Adozioni internazionali. Le reazioni del mondo politico all’articolo de Il Fatto Quotidiano: “La vicenda Della Monica è scandalosa”

Una pioggia di reazioni inonda, da ieri, le agenzie sulla “vicenda Silvia Della Monica”. Sconcerto, delusione e amarezza per il modus operandi dell’ex vicepresidente della Cai, Commissione Adozioni internazionali, oggetto dell’articolo pubblicato ieri da Il Fatto Quotidiano

Lo sconvolgente articolo de il ‘Fatto Quotidiano sulla gestione della Commissione Adozioni Internazionali negli ultimi tre anni da parte della presidente e contemporaneamente vice presidente Silvia della Monica, ex magistrato ed ex capogruppo Pd in commissione giustizia del Senato, apre inquietanti scenaridice il senatore Carlo Giovanardi – . “Come è possibile infatti che in questi tre anni, violando palesemente la legge, che prevede che le delibere siano discusse ed approvate dall’organo collegiale che è la Commissione, dove siedono i rappresentanti di tutti i ministeri interessati, magistrati e rappresentanti delle associazioni familiari, tale commissione non sia mai stata riunita nè per approvare nè per ratificare le delibere proposte o già assunte dalla presidente-vice presidente“.

Non si capisce perché – aggiunge- alla luce di quanto stava appurando la Procura della Repubblica di Savona, nessun provvedimento sia stato assunto, e questa gestione, denunciata in ben 65 atti di sindacato ispettivo tra Camera e Senato abbia sempre avuto in Aula una difesa a spada tratta da parte del Governo Renzi malgrado le palesi e macroscopiche illegalità. E’ troppo chiedere il perché, anche alla luce del collo del numero dei bambini adottati dalle famiglie italiane all’estero?“.

Sull’argomento tuona anche il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (FI) “Avevamo da tempo sollevato dubbi sull’operato della senatrice Silvia Della Monica a capo della Commissione adozioni. Ora, da quanto apprendiamo dalla stampa, ci sarebbe più di una ragione poco edificante che avrebbe spinto il governo Gentiloni finalmente al cambio al vertice della Cai. Ragioni probabilmente che non hanno alcuna rilevanza penale, ma che secondo le carte di un processo in corso a Savona vedrebbero la sen. Della Monica chiamata in causa per gravi illegalità e per l’uso di pratiche sospette sul fronte adozioni”.

“D’altra parte è un dato di fatto che negli ultimi tre anni – continua le adozioni si sono quasi bloccate. Il tempo di una foto opportunity per la Boschi e poi più nulla. Della Monica ha goduto di questa copertura politica e ora capiamo perché sia caduta in disgrazia. Resta lo sconcerto per il fatto che avevamo sollevato anche con numerosissimi atti di sindacato ispettivo la questione della sua singolare gestione della Cai, ai quali il governo ha sempre risposto con una difesa a spada tratta. Renzi e Boschi sapevano delle indagini della Procura di Savona? Perché hanno continuato a difendere Della Monica? Chiediamo chiarezza su queste rivelazioni“.

Non è da meno Eugenia Roccella, parlamentare di Idea  “La vicenda di Silvia Della Monica, nominata dal Pd a capo della Commissione adozioni internazionali, è uno scandalo politico prima che un caso giudiziario“.

Il Fatto Quotidiano – spiega- descrive gli incredibili comportamenti dell’ex magistrato, emersi nel processo in corso a Savona a carico della onlus ‘Airone: fascicoli buttati nel cassonetto alle 3 di notte, invito alle associazioni sotto indagine a ‘non usare il cellulare, reticenza di fronte ai magistrati, e persino tentativi neanche troppo velati di intimidazione (‘lo dico a Matteò)”.

Ma lo scandalo è politico– denuncia Roccella- perchè fin dall’inizio sui metodi perlomeno opachi della gestione Della Monica erano piovute le critiche di politici (tra tutti Giovanardi, che la Della Monica nelle intercettazioni insulta) e di membri della Commissione (per es. il Forum delle Famiglie), ma nonostante le interpellanze e le denunce, il Pd si è ostinato a mantenerla fino a ieri nel delicato ruolo affidatole”.

Chi l’ha sostenuta tanto accanitamente, e così a lungo– conclude la parlamentare- oggi dovrebbe almeno chiedere scusa alle famiglie danneggiate“.