Stangata sui centri estivi. Aumenti vertiginosi e rette fuori controllo. Piangono le famiglie

Colpa degli adeguamenti alle linee guida post-Covid. Ma c’è chi denuncia una quota di speculazione

Con la Fase 3 dell’emergenza Coronavirus i centri estivi si apprestano a riaprire da domani, lunedì 15 giugno. Eppure, quella che per le famiglie, dopo mesi difficili trascorsi a giostrarsi tra il lavoro e la gestione dei figli a casa, doveva essere una benedizione, rischia di trasformarsi in una beffa. La colpa è degli aumenti delle tariffe, necessari per adeguare i servizi alle linee guida post-epidemia, che sono schizzati alle stelle. Con l’amara conseguenza che non tutti i genitori potranno pagare le nuove rette, in alcuni casi superiori su base mensile a uno stipendio medio, e qualcuno sarà costretto a rinunciare.

Centri estivi. Aumenti delle rette tutt’altro che marginali: anche del 300%

Perché gli aumenti sono tutt’altro che marginali. “In provincia di Venezia – leggiamo su La Stampagli aumenti arrivano fino al 300%. In provincia di Treviso le famiglie si trovano di fronte a costi più che triplicati: i 40-60 euro a settimana dello scorso anno si sono trasformati in 150-200 euro. A Modena le rette sono quasi raddoppiate. E a Buccinasco, in provincia di Milano, i prezzi per le famiglie delle fasce di reddito più alte sono triplicati e per due settimane di cinque giorni più altri cinque giorni si è passati da 130 a 400 euro”.

“L’avevamo previsto e sottolineato a maggio – ha dichiarato Angela Nava, presidente del Coordinamento genitori democraticiRingraziamo la ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti che ha realizzato le linee guida. È stato il primo segno significativo di attenzione ma non è stato sufficiente. Sarebbe stata necessaria una riflessione ulteriore. Ci sono di sicuro enti locali virtuosi che sono in grado di sostenere i loro cittadini, ma mancano norme in grado di garantire a tutti l’accesso a questi servizi necessari. E’ vero che esiste il parametro dell’ISEE per ottenere un sostegno ma si tratta di una fotografia del reddito dello scorso anno. La povertà durante l’epidemia si è diffusa, i redditi possono essere molto al di sotto dei livelli indicati negli indici di dodici mesi fa, vuol dire lasciare fuori le persone che ne hanno più bisogno”.

Centri estivi. Aumenti delle rette dovuti alla speculazione sui bonus?

Ma dove si nascono le motivazioni degli aumenti? Le linee guida impongono un incremento del personale educativo in media del doppio rispetto a quanto previsto in una situazione normale. Inoltre vanno considerate le spese per la sanificazione e i dispositivi di sicurezza, che devono sempre essere a disposizione. C’è però chi nomn è completamente d’accordo e punta il dito contro la speculazione sui bonus del Governo, come Carlo Garofolini, presidente dell’ADICO – Associazione Difesa Consumatori. “Non discutiamo – ha detto sempre a La Stampal’aumento delle spese per chi organizza i centri estivi date le regole ferree imposte dall’emergenza Coronavirus. Ci sembra però che i rincari siano a dir poco esagerati se non fuori controllo. Ci sentiamo di dire che, evidentemente, qualcuno si sta approfittando dei bonus concessi dal governo per aiutare le famiglie con bambini piccoli. Nel caso che abbiamo segnalato l’aumento corrisponde ai benefici concessi dal governo. Teniamo conto che il pagamento del bonus arriverà dopo il pagamento della retta, quindi molte famiglie rinunceranno a mandare i propri figli ai centri estivi e dovranno ovviamente trovare altre soluzioni, magari appoggiandosi sull’aiuto dei nonni”.