Nuovo DPCM. Lockdown nelle zone rosse, mascherina obbligatoria anche al banco per i bambini

Vietato entrare e uscire anche nelle zone arancioni ma negozi aperti. Misure in vigore da giovedì 5

Le zone rosse, quelle indicate come a massimo rischio in base allo scenario 4 dell‘ISS – Istituto Superiore di Sanità, entreranno in lockdown a partire da giovedì 5 novembre. Lo prevede la bozza del nuovo DPCM per prevenire la diffusione del contagio da Coronavirus. Negozi chiusi (a parte gli alimentari), scuole chiuse a parte scuola dell’infanzia, elementare e prima media, strutture sportive chiuse e vietato categoricamente spostarsi da un comune all’altro: queste sono le durissime misure per le zone che il ministro della Salute con apposita circolare individuerà tra quelle più in difficoltà, che potranno essere intere regioni o solo parte di queste. In queste aree sarà consentita soltanto l’attività motoria “in prossimità della propria abitazione” e con obbligo della mascherina e l’attività sportiva “esclusivamente all’aperto e in forma individuale”.

Per le zone arancioni restano invece aperti i negozi ma chiudono bar e ristoranti. Per quanto riguarda il resto del Paese, invece, rispetto alle misure attualmente in vigore sarà applicato “solamente” un coprifuoco. “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 – si legge infatti nella bozza di decreto – sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.

Nuovo DPCM: anche dove non ci sarà lockdown mascherina sempre indossata a scuola

Nelle scuole, laddove rimarrano aperte, sarà fatto obbligo agli studenti di ogni ordine e grado di indossare la mascherina anche se seduti al banco (tranne per i bambini di età inferiore a sei anni). La capienza del trasporto pubblico locale sarà ridotta ovunque del 50% e sia gli enti pubblici che le aziende private dovranno garantire il massimo ricorso allo smarto working. La pubblica amministrazione dovrà fare in modo di ottenere “le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato” e “con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione”.

Inoltre è prevista “sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica ovvero in cui la commissione ritenga di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile”

Il decreto sarà in vigore fino al 3 dicembre. I provvedimenti più restrittivi saranno validi fino al 18 novembre, e saranno eventualmente rivisti con una valutazione settimanale.