Post-COVID. Immunità di gregge per Europa prevista per metà luglio

Il capo della task force europea contro il Coronavirus, Thierry Breton, ha confermato che con il proseguimento dei piani vaccinali e la consegna delle dosi previste, entro metà luglio in Europa si potrebbe iniziare a parlare di immunità collettiva

Previsioni, piccole aperture, speranze… Non mancano, negli ultimi giorni, le notizie che aprono squarci di sereno per il prossimo futuro in relazione alla pandemia. Certo, non ci sono notizie capaci, da sole, di svoltare la situazione in tempi rapidi, ma dopo oltre un anno di chiusure, divieti, numeri spaventosi di morti e terapie intensive al collasso, ogni notizia positiva è da accogliere con gioia e inserire nel bagaglio di speranza che questa situazione prima o poi sarà alle spalle.

Immunità di gregge e campagna vaccinale per un’estate quasi normale

In questo caso la notizia non è nemmeno così “piccola”, venendo dalla bocca del capo della task force europea sui vaccini, nonché commissario UE al mercato interno, Thierry Breton. Parlando al programma Le Grand Jury di Rtl e Le Figaro, Breton ha espresso la previsione che la prossima etate possa essere vissuta della falsariga di quella passata, quindi con un carta libertà di spostamenti. Questa volta, però, la “quasi normalità” non sarà dovuta a incoscienza o scarsa consapevolezza delle nuove ondate che si potrebbero verificare, quanto alla forza delle campagne vaccinali in corso in Europa.

Il commissario ha affermato che l’Europa è un grado di fornire le 360 milioni di dosi di vaccino promesse entro il trimestre in corso, così come le 420 milioni che sono previste per la fine di luglio. Con queste quantità, si potrà iniziare a parlare di “immunità collettiva”, traguardo tanto agognato per cercare di appiattire sempre di più la curva dei contagi.

In merito al vaccino Astra Zeneca, che finora è quello che ha creato più problemi e non rispettato le consegne previste, Breton si è detto fiducioso: “Nel secondo trimestre – sono le dichiarazioni riportate da Repubblica – AstraZeneca si è impegnata a fornire 70 milioni di dosi ai nostri connazionali europei. So dove vengono prodotte, quindi ho fiducia”.

L’arrivo del passaporto sanitario per muoversi liberamente in Europa

Nella conversazione c’è stato spazio anche per il passaporto europeo, confermato da Breton che ha mostrato anche un possibile fac-simile. Il documento, che come spiegato anche in QUESTO articolo permetterà gli spostamenti all’interno dell’Unione Europea, sarà disponibile sia inversione digitale, sia cartacea e conterrà un codice QR con le informazioni sul tipo di vaccino effettuato o, in assenza di vaccini, il risultato dell’ultimo tampone.