Storie di adozione dall’India che avrebbero potuto, e dovuto, essere solo di gioia

Il marito della coppia fiorentina, rimasta bloccata per giorni in India, è grave per il Covid. Un’altra coppia ha dovuto affrontare un’odissea per tornare. Mentre è rimasto inascoltato l’appello di LIAN a vaccinare le poche centinaia di coppie adottive già abbinate a un bambino

Per qualche giorno, la notizia della coppia di genitori adottivi bloccata in India con la figlia, ammalatisi di Covid, aveva riempito le pagine di tutti i giornali. Poi, come sempre succede, altre priorità hanno fatto un po’ dimenticare la questione, complice anche il fatto di essere finalmente riusciti a rientrare in Italia.

Grave per il Covid il marito della coppia adottiva bloccata per giorni in India

Ma la questione è tutt’altro che chiusa, anzi: è notizia di questi giorni che il marito della coppia è ricoverato in condizioni serie all’Ospedale Careggi. Se in India, infatti, era stata la moglie a destare maggiori preoccupazioni, una volta rientrati in Italia è stato il marito ad aggravarsi. “Mia figlia è risultata positiva al Meyer – ha dichiarato la mamma adottiva Simonetta Filippi a la Repubblica – ma è sempre stata asintomatica. Sta bene, con lei il personale del Meyer è stato meraviglioso”. Il marito, invece, desta preoccupazione. Al Careggi è arrivato in blocco respiratorio e ora è sottoposto a diverse terapie per cercare di migliorare la situazione. “Per fortuna – continua Simonetta – siamo tornati in Italia giusto in tempo“.

Attese, divieti e permessi speciali per tornare a casa come una nuova famiglia

Sempre dall’india arriva anche la notizia di un’altra coppia, tornata finalmente a casa con la loro nuova figlia di 2 anni dopo 11 giorni di odissea. A riportare la storia è il quotidiano Avvenire, che racconta come Monica Del Duca e il marito Anthony fossero volati a Calcutta da Genova ma, una volta lì, con il peggioramento delle condizioni sanitarie, fosse stato impossibile lasciare il Paese, soprattutto per il marito, in possesso di passaporto indiano.

Nonostante le difficoltà, però, il percorso adottivo è stato completato e, grazie a un permesso speciale per motivi umanitari, rilasciato dal ministero della Salute, anche Anthony è stato autorizzato a salire sull’aereo che ha riportato la nuova famiglia in Italia.

L’appello inascoltato di LIAN a vaccinare le coppie adottive già abbinate a un bambino straniero

Due storie dal finale diverso, almeno per il momento, e che speriamo possano presto trovare un epilogo felicemente comune, ma che avrebbero potute entrambe essere evitate o, se non altro, avere un percorso meno accidentato: Se solo fosse stato accolto l’appello lanciato da LIAN – afferma Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. Amici dei Bambini – per vaccinare queste famiglie meravigliose, che partono sfidando la pandemia nel totale disinteresse delle istituzioni. Sarebbero bastate poche centinaia di vaccini per non far rischiare queste coppie , come basterebbero pochi milioni per sostenerle economicamente: sono coppie che fanno il più grande atto di giustizia che una persona possa mai compiere nella propria vita : ridare dignità di figlio a un bambino abbandonato!”.