Lotta senza fine contro l’epidemia: arriva la pillola anti Covid

Al di là dei vaccini, consigliati dalla Società Italiana di Pediatria anche per gli under 12, la ricerca sta puntando a trovare un farmaco per la cura dei sintomi iniziale della Covid-19. Gli USA stanziano 3,2 miliardi di dollari per la ricerca

Che i vaccini siano l’arma migliore a disposizione per combattere e cercare di sconfiggere la pandemia è cosa ormai nota a tutti. Queste armi, però, sono efficaci nella fase di prevenzione alla diffusione del contagio o per evitare le complicazioni più gravi per chi si ammala comunque, ma a nulla servono per curare i malati.

3,2 miliardi per la ricerca di una pillola anti Covid

Ad oggi, infatti, non esiste una terapia approvata in tal senso e, per questo, il governo degli Stati Uniti ha deciso di investire 3,2 miliardi di dollari nella sperimentazione di farmaci che possano risultare efficaci a trattare la Covid-19 nella sua fase iniziale, riducendo i rischi di sviluppare forme più gravi e, di conseguenza, i ricoveri in ospedale.

Due le direttrici su cui procede la ricerca: la prima è lo sviluppo di farmaci appositamente pensati contro questa malattia; la seconda è lo studio dell’efficacia nei confronti della Covid-19 di farmaci pensati per altre patologie. Queste ultime potrebbero essere le soluzioni che per prime arriveranno a essere disponibili, probabilmente già verso la fine dell’anno. Per i farmaci in via di sviluppo, invece, i tempi saranno inevitabilmente più lunghi.
Finora, qualche sperimentazione è già stata portata avanti da diverse case farmaceutiche, ma con scarsi risultati. Inoltre, alcuni dei farmaci più promettenti provati, come il remdesivir, hanno l’ulteriore handicap di non poter essere somministrati per via orale ma solo endovenosa, richiedendo, dunque, l’intervento di personale esperto.

Anthony Fauci, immunologo, direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive degli Stati Uniti, ha sottolineato come gli oltre 3 miliardi di dollari investiti nella ricerca siano fondamentali per raggiungere l’obiettivo di trovare un trattamento rapido e semplice che tenga sotto controllo la malattia nelle fasi iniziali e aiuti ad abbattere ulteriormente il numero dei ricoveri, già abbassato dai vaccini.

Non solo pillola anti Covid. Società Italiana di Pediatria: sì ai vaccini per i più piccoli!

E proprio i vaccini sono l’altro fronte sul quale, comunque, la battaglia alla Covid-19 va avanti. In particolare, sono i bambini, ora, gli “osservato speciali”, un po’ perché le fasce più anziane della popolazione in molti Paesi cominciano a essere coperte dal vaccino in percentuali significative, un po’ perché le nuove varianti del Coronavirus, in particolare la “variante Delta”, hanno dimostrato di essere maggiormente contagiose anche verso i più piccoli.
Ecco, allora, che la Società Italiana di Pediatria ha ribadito ancora una volta la necessità di vaccinare anche gli under 12. Perché comunque anche a quell’età i pericoli non sono del tutto assenti e perché, essendo spesso asintomatici, i bambini possono comunque essere un veicolo per la diffusione del virus. Il raggiungimento di alte percentuali di copertura vaccinale anche tra i bambini, infine, è ciò che potrà consentire a settembre una riapertura della scuola in presenza con maggiore sicurezza per tutti.
La lotta alla Covid-19, insomma, non si ferma mai!