Vaccinazioni covid: da lunedì 16 agosto al via le corsie preferenziali per minori tra i 12 e i 18 anni

I ragazzi potranno presentarsi, con un genitore, ai centri vaccinali con i documenti necessari (tessera sanitaria) per poter effettuare la vaccinazione

“Una corsia preferenziale in vista dell’apertura delle scuole” è questo il piano del Generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza che sottolinea, come riportato da adnkronos, la necessità di “fare un piano che possa a partire da dopo Ferragosto permettere (agli studenti) di arrivare negli hub (vaccinali) con corsie preferenziali, praticamente senza prenotazioni”.

Il governo in previsione dell’inizio delle scuole e per limitare la diffusione del contagio spinge quindi il piede sull’acceleratore, per le vaccinazioni anticovid riguardanti la fascia di età tra i 12 e 18 anni, obiettivo: una scuola sicura e in presenza.

Spetterà ora alle Regioni organizzare un sistema di corsie preferenziali.

Se questa è la situazione in Italia, come procede la campagna vaccinale degli adolescenti nel mondo?

L’Huffington post rende noto che sul Financial Time è apparso un articolo che mette a confronto l’andamento delle vaccinazioni in cinque nazioni: Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia.

Secondo il quotidiano, il nostro Paese, si collocherebbe al terzo posto con il 22,73% di ragazzi che hanno ricevuto la prima dose, la precedono solo Stati Uniti al 43% e la Francia oltre il 40%.

Non solo vaccinazioni per adolescenti

Alcuni esperti, infatti, suggeriscono di vaccinare anche i bambini a partire dai 5-6 anni di età.  Sul quotidiano Repubblica, nei giorni scorsi, sono apparse alcune dichiarazioni del prof. Alberto Villani, direttore del reparto di emergenza, accettazione e pediatria generale, dell’ospedale pediatrico di Roma Bambino Gesù. Il professore Villani rende noto come solo nel mese di agosto vi sia stato un aumento di infezioni da covid, rispetto al mese di luglio, nei bambini di età pediatrica, passando da 10 a 40 casi.

Il professore Villani è dell’opinione che, dopo aver dato la doverosa precedenza agli anziani, ora sia giunto anche per i bambini il diritto di proteggersi dal virus. Posizione avallata anche dalla Società Italiana di Pediatria e l’American Academy of pediatrics che si dichiarano favorevoli alla vaccinazione ai bambini.

Tra gli esperti di parere differente, invece, si colloca anche il professor Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani di Roma che si dichiara contrario al vaccino sotto i dodici anni di età.