Un 3 ottobre dedicato alle vittime dell’immigrazione. Per non dimenticare…

Dal 3 ottobre 2013 al 30 settembre 2021, riferisce l’UNHCR, oltre 22.000 rifugiati e migranti sono morti o risultano dispersi nel mar Mediterraneo

Era ancora buio, quando nelle acque che lambiscono l’isola di Lampedusa, poco lontano dall’isola dei Conigli, i motori di un peschereccio, lungo pressappoco 20 metri, salpato dalle coste libiche si bloccarono. Era il 3 ottobre del 2013 e di lì a poco, si consumò una delle più gravi tragedie del Mediterraneo.

A bordo dell’imbarcazione erano stipate più di 500 anime: uomini, donne e bambini di origine eritrea ed etiope in cerca di futuro. Portavano con loro sogni e speranze. Lasciavano alle spalle, una vita difficile, povertà e assenza di diritti.

Un rogo divampato a bordo. La paura che si scatena tra i migranti. L’imbarcazione stracolma che si rovescia inabissandosi nel mare, portando con sé 368 vite. Solo 155 si salvarono, tra loro 41 minori.

L’Italia ha deciso di non dimenticare e dal 2016, il 3 ottobre è divenuto la giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. Una data in cui non si ricordano solo quelle anime che persero la vita inghiottite dagli abissi, quel tragico 3 ottobre 2013, ma tutti gli uomini, le donne e i bambini, che negli anni hanno visto spegnere per sempre i loro sogni, come si legge nella legge che istituisce la giornata: “nel tentativo di emigrare verso il nostro paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria”.

Lampedusa anche quest’anno ricorda i suoi morti –  scrive Vatican News– quei figli, quei genitori, quei mariti e quelle mogli che cercavano una nuova vita. Lo farà con il silenzio notturno nell’ora del naufragio, lo farà con la testimonianza di chi quel momento lo ha vissuto e lo farà con la presenza di quelle mamme in pellegrinaggio dopo 8 anni, che verranno accolte dalle famiglie dell’isola, forse il momento più toccante, rivela don Carmelo Rizzo, neo parroco di San Gerlando, la parrocchia di Lampedusa, perché, spiega, “sarà un momento che farà rivivere anche l’esperienza dei lampedusani nell’accoglienza più prossima”.

Un concerto per ricordare il naufragio dei bambini

E sempre, oggi, 3 ottobre, in occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, Sebastiano Cognolato presenterà in prima assoluta, al teatro dell’Arte della Triennale di Milano l’opera musicale ‘Requiem Mediterraneo’, dedicata ad un altro terribile naufragio, quello dell’11 ottobre 2013, quando persero la vita 260 migranti che scappavano dalla guerra in Siria, tra cui molti minori.  “L’opera – riporta Ansamed- si ispira alla storia di Mabrouk, nato pochi minuti prima che affondasse il barcone e morto poco dopo”.

L’opera – spiega l’agenzia di stampa- è stata allestita con il patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e del Comune di Milano. Il coro in scena sarà costituito da studenti del Liceo Statale Tenca di Milano, scuola Ambasciatrice del Parlamento europeo, e i costumi di scena saranno confezionati dai detenuti del carcere di Bollate”.

Da quel 3 ottobre 2013 al 30 settembre 2021, riferisce l’UNHCR, oltre 22.000 rifugiati e migranti sono morti o risultano dispersi nel mar Mediterraneo.