Vaccini anti covid: tutte le ultime novità nella lotta al coronavirus

Tra cerotti anti covid, spray nasali e somministrazioni ai bambini. La lotta alla pandemia continua…

Sono molte le notizie che fanno ben sperare per un’efficace lotta al covid-19, si stanno testando alcuni vaccini che superano le difficoltà della distribuzione (es: catena del freddo) quindi comodi da conservare e facilmente utilizzabili anche in Paesi poveri, per motivi logistici e per il basso costo.

La rivista Science Advances (notizia riportata da SKY24) ha pubblicato uno studio riguardante un vaccino anti covid su cerotto che si applica sopra la cute, in una unica dose, testato su modelli animali dalle università del Queensland e del Texas che avrebbe dato ottime risposte.

Vaccino anti covid su cerotto: come agisce?

Il cerotto, sul quale sono presenti 5.000 microaghi, inietta un prodotto “Nexapro”, già in sperimentazione clinica nella forma iniettabile e si conserva bene a 25 gradi anche oltre 30 giorni, a 40 gradi per una settimana. Questa via di somministrazione potrebbe convincere alcuni indecisi alla vaccinazione perché permetterebbe di superare il timore dell’iniezione presente in alcuni.

Le novità non si fermano qui. In Italia, Federfarma.it, informa che presso l’ospedale S. Martino di Genova, si sta sperimentando un anti covid nasale a base di acido ipocloroso allo 0,005% (AS2020). Per verificarne la sicurezza e l’efficacia, lo studio, coordinato dal Prof. Giancarlo Icardi, prevede l’arruolamento di 57 pazienti contagiati covid con lieve sintomatologia. Lo spray verrà fatto inalare tre /quattro volte al giorno, con l’intenzione di ridurre la carica virale. Da notare che l’acido ipocloroso è una sostanza che viene prodotta anche dalle cellule del sistema immunitario. Lo spray nasale potrebbe essere una ulteriore protezione per prevenire la diffusione del contagio.

Vaccini: Pfizer potrà essere somministrato dai 5 agli 11 anni

Tra le novità sulla lotta al coronavirus è notizia recente l’approvazione da parte della FDA al vaccino Pfizer per l’uso nei bambini dai 5 agli 11 anni di età. ADNKRONOS informa che il vaccino verrà somministrato in due dosi di mcg10, a distanza di tre settimane, anziché dei mcg30 impiegati dai 12anni in poi.

Dall’agenzia di stampa si apprende inoltre che, all’interno della fascia di età 5-11anni, si riscontrerebbero il 39% dei casi totali di covid tra i bambini. Secondo Pfizer, questo vaccino presenterebbe una capacità protettiva contro le forme sintomatiche del 90%. MA ATTENZIONE, al momento i vaccini non possono ancora essere impiegati, bisognerà infatti attendere l’autorizzazione del Centro for Dease Control and Prevention che si riunirà il 2 novembre.

SKYTG24 rende noto che Pfizer ha trasmesso all’EMA i risultati dei test clinici, condotti sui bambini di 5-11 anni condotti con il vaccino anti covid al fine di ottenere l’autorizzazione al suo utilizzo.

Il prof. Locatelli coordinatore del CTS, alla trasmissione “Che tempo fa” ha sottolineato come non vi siano timori per i bambini: “perché quando la Pfizer ha dato notizia dell’efficacia del 91% la FDA ha detto chiaramente che i benefici derivanti dall’immunizzazione superano tutti i possibili rischi”.

Vaccini: Ok dell’AIFA per la dose booster agli over 18

Tra le buone notizie, infine, si apprende dall’agenzia di informazione SIR, che il vaccino Spirevax di Moderna, ha superato il parere dell’AIFA necessario per essere impiegato per la dose booster a distanza di sei mesi dalla seconda dose, a partire dai 18 anni di età.

L’uso di Moderna dovrebbe essere offerto in via prioritaria, ai soggetti già indicati per il vaccino Pfizer e ne sarà consentito l’uso eterologo.