Adozioni internazionali: volete un figlio “perfetto”? Adottate in Bulgaria

A testimoniarlo sono Stefania e Rocco, di 40 e 45 anni, genitori adottivi dalla Bulgaria. L’adozione internazionale ha regalato a Stefania e Rocco, di 40 e 45 anni, un figlio meraviglioso. È Constantin (chiamiamo lui e la famiglia con nomi di fantasia), ha 8 anni. «Bravissimo e integrato a scuola», lo definisce mamma Stefania, piuttosto stupita. «Ha iniziato a portare a casa bellissimi voti. Lo studio gli piace e vuole stare con gli altri bambini, tanto che ha scelto di fare il tempo pieno. Il venerdì prima di Pasqua, alla notizia del rientro a casa, è scoppiato a piangere perché non voleva andare in vacanza…!».

«Penso che siamo stati molto, molto fortunati – riflette Stefania – non abbiamo incontrato finora nessun genere di problema. Va a letto da solo, ogni sera alle otto e mezzo. La lingua ha cominciato a parlarla abbastanza bene. Va benissimo in matematica. Con la sorella Giulia (è la nostra figlia biologica di 11 anni) ha legato immediatamente. Vedo che vanno a momenti: si mettono a giocare, poi litigano, fanno rimostranze a me e a Rocco, ma ho deciso che durante questi momenti le loro discussioni se le devono risolvere da soli: io non c’entro niente! – sorride Stefania –. E poi, sentendo anche altre amiche che hanno adottato figli della loro età, mi confermano che è tutto normale. Soprattutto, a fine litigio, tornano uniti come prima».

In Bulgaria Constatin non vuole più tornare. Ma è un pensiero positivo quello che il bambino conserva della sua terra di provenienza. «Qualche volta ci canta delle canzoncine in bulgaro», svela la mamma. Incontrarlo è stato particolare. Aspettavano un bambino più piccolo: a dar retta alle foto che avevano ricevuto doveva avere intorno ai 6 anni, così, nell’agosto del 2011, trovandosi davanti a un bambino più grande di due anni, sono rimasti sconcertati. Ma ogni preoccupazione si è sciolta il giorno in cui l’hanno conosciuto, confrontandosi con il suo carattere solare e simpatico. Il giorno dell’incontro, nello studio della direttrice dell’istituto, lo hanno scorto dapprima nel cortile, poi gli altri bambini lo hanno chiamato perché erano arrivati i suoi genitori. Constantin è entrato. Sorrideva. Si è messo subito a suo agio, sedendosi sulla panca tra Stefania e Rocco, esattamente e volontariamente in mezzo a loro.

«Ci siamo subito riconosciuti come famiglia», dice la mamma. «Durante il secondo viaggio, che abbiamo compiuto il gennaio scorso, sono venute anche Giulia e mia madre. Sono stati giorni di freddo tremendo, siamo stati quasi tutto il tempo per supermercati. Constantin ci seguiva, ubbidiente e mite. Quella settimana ha avvicinato moltissimo lui e sua nonna».

Che cosa consiglia Stefania alle altre mamme che desiderano adottare? «Di farlo senza esitare. Armarsi di pazienza, ma farlo! Perché è una gioia infinita. È proprio bello».

Vogliamo chiedere a Stefania di farci capire qual è la bellezza di adottare. «Eh… è una bella domanda! Ma credo che la bellezza dell’adozione è nel fatto provi dei sentimenti ancora diversi rispetto a quelli di una coppia che ha solo figli propri. È la tua famiglia che si allarga e che si apre a un impegno ancora più profondo, motivato dal fatto che vuoi riuscire a farcela, ad arrivare fino in fondo. L’adozione rende positivo il percorso compiuto insieme come famiglia. La rende più bella, più completa. Insomma, è più bello adesso, così! È più giusto».