Adozioni internazionali: i collaboratori esteri vanno pagati a mese e non a “cottimo” o in relazione alle caratteristiche del minore

Ad un mese dall’incontro sugli aspetti finanziari delle adozioni internazionali avvenuto all’Aja (dall’8 al 9 Ottobre), al quale hanno partecipato le Autorità Centrali dei Paesi aderenti alla Convenzione, sono state rese pubbliche le raccomandazioni ratificate dal Gruppo di Esperti, organismo composto da membri delle  diverse Istituzioni e da professionisti nell’ambito dell’adozione internazionale.

In modo particolare,Il Gruppo di Esperti si è’ focalizzato  sulle questioni relative agli aspetti finanziari dell’adozione internazionale, mettendone in evidenza i rischi e le possibili conseguenze negative per tutti gli attori coinvolti nel processo adottivo. Un aspetto molto importante riguarda i compensi dei professionisti che lavorano nel campo dell’adozione.

Conformemente all’articolo 8  della Convenzione (“Le Autorità Centrali prendono, sia direttamente sia col concorso di pubbliche autorità, tutte le misure idonee a prevenire profitti materiali indebiti in occasione di una adozione”), gli Esperti hanno affermato che sono necessari dei tetti che mettano un limite ai suddetti compensi.

Gli Stati possono chiedere che le autorità centrali facciano rispettare agli organismi determinati limiti stabilendo il compenso dei loro collaboratori esteri. Ad esempio, la retribuzione non dovrebbe dipendere dal numero di adozioni  (la pratica del cosiddetto “cottimo”) o dalle caratteristiche del bambino in adozione (più il bambino e’ piccolo e sano, più costa). Viene viceversa raccomandato un salario su base mensile.

Il compenso deve essere paragonabile ai tassi di remunerazione dello Stato in cui il professionista lavora, prendendo in considerazione le attività da svolgere, le competenze richieste e le norme locali per l’occupazione in vigore in nello Stato per posizioni analoghe.

Gli organismi accreditati dovrebbero essere pienamente consapevoli dei tassi di remunerazione negli Stati dove operano. Ad esempio, i compensi potrebbero seguire i parametri  di retribuzione del personale locale delle ambasciate nei vari Paesi: in tal modo si potrebbero compensare adeguatamente servizi di qualità come quelli richiesti per l’ accompagnamento dall’adozione internazionale, ma senza indurre ad illeciti arricchimenti come, molto spesso,  avviene, specie in determinati paesi dove impera la prassi del pagamento” a cottimo”.